Nel 2017, secondo i dati del World Economic Outlook del Fondo monetario internazionale, il reddito pro-capite degli spagnoli è salito a 38.286 dollari, mentre quello degli italiani è leggermente sceso a 38.140 dollari.
Gli italiani avevano più soldi disponibili, rispetto agli spagnoli, di circa il 10 per cento, adesso le parti si sono rovesciate.
La Spagna, nonostante le mille difficoltà, si è risollevata, grazie a una nuova economia che, per esempio, non ha sprecato le sue potenzialità nel settore del turismo, l’Italia è ferma, bloccata, in strisciante decadenza.
Un ceto politico imbelle, incapace e inconcludente, non fa altro che gridare allo scalpo delle riforme, come se bastasse pronunciare questa magica parola per sbloccare la situazione. Intanto, posti di lavoro nuovi e stabili se ne creano davvero pochi.
La disoccupazione giovanile, in modo particolare nelle regioni meridionali, è a livelli record rispetto a tutti i paesi dell’Unione europea.
Secondo gli esperti del Fmi la situazione andrà sempre peggiorando nei prossimi anni, e le distanze tra Spagna e Italia si andranno ad allargare.
La decadenza di un Paese, purtroppo, si misura anche attraverso le classifiche, che misurano il reddito disponibile dei cittadini.
La Spagna migliora, mentre l’Italia arretra: questa è la realtà.
Sonia Angrisani