Contro il paventato ed imminente blocco dei servizi, in primis del centro anziani e del centro disabili, al termine della riunione del coordinamento del Piano di Zona S1_01 svoltasi ieri pomeriggio tra i rappresentanti istituzionali dei comuni di Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Castel San Giorgio e Roccapiemonte, l’assessore alle politiche sociali del comune di Nocera Superiore, ormai in rotta di collisione con la gestione del tavolo di concertazione, annuncia battaglia.”
A scadenza del servizio, tra pochi giorni, rischiando non poterlo tenere aperto (si riferisce al Centro Sociale della cittadina) – scrive sulla sua bacheca fb l’assessore Maria Stefania Riso a resoconto della riunione del coordinamento preannunciata sempre a mezzo social- mi siederò sul marciapiedi di Via Russo 31 a Nocera Superiore munita di opportune catene e li giacerò finché non mi diranno come intendono assicurare i servizi non INNOVATIVI, NON SPERIMENTALI che pure mi piacerebbero assai ma almeno quelli ESSENZIALI”. Non è una provocazione né una boutade, chi conosce l’assessore Riso e il suo profondo attaccamento alla causa lo sa bene. Le frizioni tra il comune di Nocera Superiore e la città capoluogo dell’Agro, nonché ente capofila del piano di zona, vanno avanti da un po’, nessuno ha dimenticato il braccio di ferro tra Torquato e Cuofano sulla nascita dell’azienda consortile dei servizi sociali, oltre 1 anno e mezzo di tira e molla e di “guerra fredda” che hanno costretto il piano nella palude dell’incertezza e dell’immobilismo. Le scintille tra i due sindaci fecero saltare i nervi pure all’assessore regionale alle politiche sociali Lucia Fortini.
Correva l’anno 2016, il vecchio PdZ comprendente 12 comuni si era sciolto dando vita a 3 nuovi Piani, per poter partire occorreva scegliere la forma di gestione ma non essendo riusciti a trovare piena condivisione intorno al progetto dell’azienda, stante le remore del comune di Nocera Superiore, si optò per la vecchia convenzione, scelta che era stata già fatta dall’ambito S1_02 con comune capofila Scafati e comprendente i centri di Angri,Corbara e Sant’Egidio. Gli unici a scegliere l’azienda consortile erano stati i comuni di Sarno, San Valentino, San Marzano e Pagani rientranti nell’ambito S1_03. L’assessore Maria Stefania Riso sempre sulla sua pagina fb spiega le ragioni che la indurranno alla clamorosa forma di protesta qualora dagli uffici di via Libroia non dovessero arrivare segnali di apertura e di accoglimento delle richieste.
“Ho un centro disabili e anziani che da due anni va avanti con sforzi immani solo per anticipazioni del comune e autoattribuzioni di poteri sostitutivi – scrive la Riso – ad ottobre 2017, dopo aver fatto l’ultima gara in autonomia con fondi propri per l’inerzia del PdZ, ed avere assicurato copertura almeno fino ad aprile 2018, abbiamo chiesto a gran voce la normale gara al comune capofila, con spesa sul FSR -fondo sociale regionale – (fermo a fare la polvere nelle casse di Nocera Inferiore). Non credevo che in 6 mesi non si procedesse. Ora non siamo più in condizioni né abbiamo le motivazioni per l’autogestione. E io non chiedo ma pretendo servizi”.
L.T.