L’assessore di Nocera Superiore fa chiarezza sulla vicenda.
“Mi preme solo ricordare che la dottoressa Montuori, nell’approvazione della programmazione 2017 lo scorso mese di Febbraio, – scrive la Riso in una lunga nota inviata alla nostra redazione – come risulta dagli atti stenografati, registrati e verbalizzati del coordinamento, ha sottoposto ai Comuni il riconoscimento di spese di personale del COMUNE DI NOCERA INFERIORE, per euro circa 150.000, adducendo che l’ufficio del Comune capofila e il relativo personale avevano prestato attività in orario di servizio e normale funzionamento PER IL PIANO DI ZONA! Salvo poi ad ogni minima richiesta di qualunque comune rispondere con ogni mezzo la favoletta della persona sola.
Attendiamo poi di conoscere l’ESITO e la pioggia di fondi acquisiti con tutte le partecipazioni ai bandi di cui leggo in questa replica. Sarà un orgoglio dei nostri cittadini poter usufruire di servizi innovativi e sperimentali finanziati da bandi che ci riconoscono risorse aggiuntive per la spesa sociale, di cui francamente finora non v’è traccia. Non entro nel merito dei meccanismi contabili citati dall’Ufficio, – continua Maria Stefania Riso- visto che abbiamo avuto più volte prova che le procedure di gestione dei fondi sono sottoposte a soggettiva interpretazione sui tempi e sui modi. Tanto come dimostrato dalla stessa estemporanea indicazione che la dottoressa dà al nostro comune di “chiedere una proroga tecnica” ben sapendo che la spesa, come da noi richiesto da due anni a questa parte, e con maggiore incisività da ottobre 2017 ad oggi, per i servizi di centro diurno poggi sul Fondo Sociale Regionale in programmazione (non speso dal 2016 in poi) e non sui bilanci comunali, la cui spesa può essere sostenuta solo da chi materialmente detiene i fondi, ovvero il Comune capofila, in cassa. Infine mi preme ricordare alla dottoressa che forse le sfugge che le “quote nazionali e regionali del fondo sociale” non scattano “QUANDO I COMUNI INVIANO LA LORO QUOTA (da noi tra l’altro regolarmente inviata, oltre alle anticipazioni sostenute per garantire i servizi)” ma sono patrimonio comune da destinare alla programmazione e non soggetto a “ricatti”contabili vincolanti. Se la dottoressa pensa di dovere ricevere dal nostro o da altri comuni fondi non versati li chieda con regolari atti e sottoponga al coordinamento le medesime richieste. Altrimenti si gioca a salvare la faccia. E se chiedere a gran voce, dopo aver utilizzato tutti i canali istituzionali possibili senza esito, la garanzia di assicurare, con ogni forma e con ogni mezzo, i servizi ESSENZIALI da garantire alla comunità dell’Ambito S1_01 significa essere “ostile e di scarsa collaborazione” ai “tavoli”, quale assessore tecnico di questo comune sono orgogliosa di tale ostilità.
Perché il nostro Comune da due anni garantisce servizi con suoi fondi di bilancio e di ciò ringrazio gli uffici per il prezioso e impareggiabile supporto e l’intera Amministrazione che ha portato avanti scelte coraggiose insieme ai consiglieri comunali. Perchè se il fine è bloccare i servizi e non assicurare le giuste risposte ai DIRITTI dei cittadini, come se le esigenze legate al disagio e alla condizione di bisogno si potessero rinviare nel tempo per effetto di scuse e motivazioni varie – sempre ingiustificate – non solo sono ostile, ma divento il capobranco delle famiglie, delle persone, dei soggetti in condizioni di svantaggio e di chiunque chiede il rispetto di diritti che non vengono garantiti. Di quelle famiglie che combattono da sole con la SLA, con le disabilità gravi e le non autosufficienze, che chiedono a MAGGIO 2018 che venga loro pagato l’assegno di cura di Dicembre 2017 ad esempio, delle strutture che erogano servizi socio-sanitari e lamentano tempi di pagamenti delle fatture biblici! Delle persone che frequentano i centri diurni che rischiano la chiusura. Dei soggetti in condizione di svantaggio economico che si attendevano dal SIA l’attivazione di percorsi personalizzati insieme ai Centri Impiego per lo sviluppo dell’autonomia economica e la collocazione lavorativa.
E’ con loro che io sono seduta. E con chiunque non li ascolta. E mi aspetto che il collega assessore del comune capofila che come già ieri ribadito stimo e apprezzo, pur comprendendo le motivazioni corporative di una strenua difesa dei suoi uffici, si sieda con me tra loro per condividere insieme la stessa battaglia.
Di rispetto dei diritti, di difesa delle fasce deboli, di lotta per l’equità e il progresso sociale delle nostre comunità. Altrimenti il nostro passaggio sarà stato completamente inutile. Non da ultimo, guarda caso nonostante tutte queste gloriose motivazioni al “non fare” ieri sera sul tardi il Comune di Nocera Inferiore ha pubblicato la famosa gara per il nostro centro diurno.
Allora la poteva fare o non la poteva fare?
E visto che scadrà a giugno, e il servizio si fermerà a breve, cosa faremo nel frattempo?
Il servizio va assicurato senza soluzioni di continuità! Non per mettere a tacere.
E per tutti gli altri servizi fermi anche negli altri comuni già da tempo?
Ai posteri l’ardua sentenza!