“Nel giorno in cui si ricorda nel mondo la lotta per la riduzione della giornata lavorativa – dice Francesca Picci, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti – questi ragazzi saranno costretti a lavorare dalle 9 alle 17”.
“È inammissibile – commenta Picci – che le pause didattiche vengano riempite da ore obbligatorie di alternanza scuola-lavoro, negando agli studenti dei dignitosi tempi di vita ed ancora più grave è il fatto che si mandino a lavorare gli studenti durante una giornata in cui si ricorda la lotta per la riduzione della giornata lavorativa e in cui si denuncia lo sfruttamento sui luoghi di lavoro”.
Ma sarà una giornata diversa, per gli studenti e le studentesse che si sono presentati sul luogo di lavoro
I cartelli, #alternanzasfruttamento, quale denuncia per la situazione inaccettabile sono in linea con la protesta di poche settimane fa del Vittorio Emanuele II.
L’esempio di Napoli è il lancio dello sportello S.O.S. Alternanza – Primo Maggio, per raccogliere segnalazioni di sfruttamento da Nord a Sud del Paese.
Sonia Angrisani