Il primo passo verso Nuceria.
È stato presentato ieri in conferenza stampa il comitato scientifico che si occuperà del cambio del nome di Nocera Superiore in quello di Nuceria. Incontro aperto dall’assessore all’Estetica e Bellezza Teobaldo Fortunato: “Nuceria arrivava sino a Scafati e a Sarno, definendo la valle del Sarno che era l’agro nocerino”. Le prime parole dell’assessore hanno confermato così una storia da tutti condivisa.
Successivamente è intervenuto il sindaco Giovanni Maria Cuofano: “Nuceria geograficamente è nei confini della nostra città. Quando abbiamo avviato questa idea molti della città vicina sono rimasti perplessi, l’hanno vista come una sfida ipotetica. Il nostro compito è quello di rappresentare al meglio la nostra città. Nel Puc approvato c’è anche la tutela e la valorizzazione di emergenze archeologiche che abbiamo il privilegio di avere sul nostro territorio. Abbiamo immaginato che un percorso di rafforzamento della nostra identità fosse proporre un cambio del nome. Il nostro non è un compito storiografico, non vogliamo sostituirci a chi fa egregiamente questo mestiere, ne tanto meno vogliamo rievocare in maniera nostalgica i confini della vecchia Nuceria, stiamo facendo altro: richiamare attenzione su Nocera Superiore sulla parte archeologica da parte degli enti sovranazionali. Quindi la nostra non è una sfida. Non facciamo il nostro dovere al servizio di un’area più vasta e cioè l’Agro sarnese – nocerino. Qualcuno, qualche benaltrista, diceva perché tra le tante cose da fare, cambiare il nome di Nocera Superiore? Perché questo rientra in un percorso. Siamo partiti con la pianificazione urbanistica, abbiamo fatto la delibera di Giunta nel 2016 per il cambio del nome e che porteremo in consiglio comunale, per poi indire un percorso che porterà ad un Referendum per il cambio del nome in Nuceria. Lo chiarisco perché molti cittadini sono contrari alla fusione delle due Nocera. La nostra scelta sarà sempre sottoposta alla volontà popolare, il percorso che stiamo facendo è quello del cambio del nome e non altre strade che altri vogliono tentare di imporre alla nostra città”.
La parola è poi passata ai vari esperti del comitato scientifico, ricercatori e studiosi di rilievo internazionale. Pappalardo, D’Andrea, De Spagnolis e Cicalese, tra i quali, Claude Albore Livadie che, in un suo intervento, ha molto apprezzato la pubblicazione di Antonio Pecoraro. L’esperta in preistoria ha comunque affermato che c’è bisogno di scrivere molto su Nuceria e diffonderne la storia. Ma tra le tante cose dette dal comitato scientifico, su Nuceria, sembra però non esserci una visione unanime. C’è chi sostiene che l’antica Nuceria prima che diventasse Nuceria Alfaterna, ricadesse nell’attuale Nocera Superiore, mentre c’è chi indica Nuk, cioè Nuceria, una città che si estendeva dalla zona alta pedemontana sino al tempio di Sarno. Riguardo alla stessa Nuceria Alfaterna, sempre il comitato, asserisce che se da un lato i confini coincidono più o meno con l’attuale Nocera Superiore, dall’altro non esclude la presenza di abitazioni al di fuori di questa. La stessa lapide marmorea “Città fondata da un Dio” ritrovata a Casolla nel 1935 potrebbe essere stata trasportata lì o appartenere ad una eventuale porta d’ingresso o edificio dell’antica città. Sui confini della Nuceria, prima che diventasse Nuceria Alfaterna, c’è ancora molto da scoprire. Nell’incontro di ieri è emerso anche un altro dato; la conformazione del territorio della valle del Sarno ai tempi dell’antica Nuceria, era molto diversa da quella attuale. Quindi difficile poterne capire la reale estensione ed i confini. Ci saranno altri incontri e saranno anche documentate le ragioni territoriali dell’antica Nuceria. Un percorso che vedrà anche la costituzione di comitati civici. La decisione ultima spetterà comunque ai cittadini con il Referendum.
Un cammino, quello del cambio del nome, difficoltoso, come ribadito dallo stesso sindaco. Ma in conferenza stampa il primo cittadino è sembrato sicuro e determinato a dare una svolta storica alla città di Nocera Superiore.
Giuseppe Colamonaco