E’ la terribile sentenza emessa da un tribunale del Sudan contro Noura Hussein, la sposa bambina, che oggi ha 19 anni, colpevole di aver ucciso per autodifesa il marito, dopo essere stata violentata. Verrà decapitata, per essersi opposta a un sistema che la voleva al fianco di un uomo violento, scelto dal padre.
Condannata a morte per aver ucciso lo sposo di un matrimonio combinato che l’aveva stuprata a soli 13 anni.
Così, il tribunale ha applicato una legge del 1991 che non riconosce lo stupro coniugale e ha giudicato la ragazza colpevole di omicidio volontario, senza contemplare la legittima difesa.
“Noura avrebbe voluto diventare un’insegnante ma alla fine ha dovuto sposare un uomo violento che l’ha stuprata, e ora l’attende una condanna a morte“, ha dichiarato Seif Magango, vicedirettore di Amnesty International per l’Africa orientale, il Corno d’Africa e la regione dei Grandi laghi. “Chiediamo alle autorità del Sudan di annullare la condanna a morte e di garantire a Noura Hussein un nuovo processo, questa volta equo e che tenga conto delle circostanze attenuanti“, ha concluso Magango.
Salviamo la sposa bambina, questa la petizione in rete: https://www.change.org/p/justice-for-noura-maritalrape-deathsentence-sudan
Sonia Angrisani
