“Arte In Fermento”, successo per la mostra al Borgo Vescovado

Gli artisti nostrani esposti durante i festeggiamenti di San Prisco.

L’arte è e non può non essere. Parafrasando Parmènide di Elea è forse l’unico modo per descrivere la mostra presentata a Palazzo Milano presso l’antico borgo del vescovado di Nocera Inferiore. L’associazione NeosNuk ha organizzato in modo impeccabile l’esposizione di opere di artisti dell’Agro nocerino – sarnese, valorizzando al meglio ciò che offre il nostro territorio. Facendovi visita ci si rende subito conto che la nostra terra è tutta un’arte in fermento, tanto quanto la location che ha ospitato la mostra, il ristorante In Fermento. L’originalità balza subito all’occhio, all’ingresso dell’antico porticato, l’autoritratto di Raffaele Annosi è senz’altro il biglietto da visita dell’intera mostra.
Annosi1
Non è da meno, nello stesso ambiente, l’opera concettuale il trittico di Elsa Bigliardo, le cui spine della memoria rendono l’idea della continua sperimentazione dell’autrice. Due passi e il cortile con un antico pozzo, posto lateralmente, accoglie tanti altri artisti. Quasi al centro la sentinella di Menomos, un artista-artigiano che del riuso dei materiali fa il suo cavallo di battaglia.
VisitaGuidata
A sinistra non passano inosservate le diramazioni caratteristiche di Sabrina Ingenito e l’equilibrio in dinamica di Bonaventura Giordano, dove i numeri diventano opere su tela. Sembra quasi stare su un treno che ferma in tutte le stazioni e in una di queste c’è anche il famoso artista nocerino, Cirò. Ma il viaggio è lungo. Ci si ritrova tra le curve di Giuseppe Cutolo, gli spazi enigmatici di Peppe Rese ed i fiori di loto di Elena Chirico. Non manca la scultura: dalle onde di Any Contaldo, alle opere in vetro di Gabriele Zarrella, passando per l’omaggio a Modigliani di Rita Cafaro. E tutto questo è solo metà percorso di questa stupenda mostra. Ma c’è anche spazio per l’arte che dipinge il tempo, come le mille ore di Giuseppe Cuccurullo.
Cortile-Palazzo-Milano
Attraversando In Fermento, trasformatosi nell’occasione in una galleria d’arte e culinaria al tempo stesso, le pareti riecheggiano di opere; di là le foto di Anita Bruno e Cristiano De Crescenzo, dall’altro lato i quadri di Daniele Tramontano, Davide D’Aniello, Giuseppe Tramontano e Andrea De Crescenzo. Il viaggio termina con Nunzio Crispo, artista nocerino morto prematuramente. Tantissime le opere di questo giovane che, nel suo percorso artistico, ha provato vari stili sino ad arrivare al tema della donna vista in modo esistenziale; pilastro della famiglia, dell’amore, della procreazione: ciò che lui desiderava con la sua Michela.

Giuseppe Colamonaco

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