Sembrava una banale notizia di cronaca locale e invece è diventata un caso nazionale.
Gli anziani di un Centro sociale di Frascati sono stati severamente puniti e non potranno più giocare a scopa, a tressette, a briscola.
Il motivo? Proferite parolacce e in qualche caso, anche bestemmie, durante le loro partitine pomeridiane.
Di fronte a questi arzilli anziani che hanno un solo passatempo e cioè le carte, scopriamo un puritanesimo del linguaggio, della parola scritta e parlata.
Invece ignoriamo quello che avviene a scuola, dove una sottocultura dei diritti viene interpretata nei modi più beceri. L’insegnante non dico severo, ma semplicemente rigoroso, viene insultato e picchiato.
Quegli anziani, quei nonni, che sono diventati centrali nelle nostre vita, ci vanno bene fino a quando tirano fuori i soldi per figli e nipoti, o quando svolgono il ruolo di badanti nelle nostre case. Ma li stanghiamo appena si permettono di tirare fuori una parolaccia durante una partita a tressette.
Ma intanto accettiamo il turpiloquio a casa e a scuola.
Sonia Angrisani