Sarno. Lasciano tutto per assistere i bambini disagiati

Dare il calore di una famiglia a bambini che vivono un forte disagio.

Con questa missione nasce una meritoria iniziativa a Sarno, dove una famiglia ha lasciato la propria abitazione per trasferirsi all’interno di un’ala del palazzo vescovile ad Episcopo e accogliere in affidamento minori fino a sei anni di età. Ad animare l’opera Peppe e Carmen Giardina – contabile lui, psicologa lei, e i loro figli, Salvatore 18 anni e la tredicenne Sara che hanno lasciato tutto a San Giuseppe Vesuviano per creare l’”Oasi di San Paolo”, e ospitare bambini. Definirla casa famiglia non restituisce a pieno il senso di questa iniziativa: nell’oasi si vuole ricreare un’atmosfera diversa, dove i bimbi possano crescere e non sentirsi ospiti ma come figli. Alla “San Paolo” i piccoli vivranno tutto il giorno con la famiglia Giardina, figli compresi, come se abitassero in un normale nucleo familiare. Non si tratta di una casa famiglia nel senso tradizionale, con operatori che si alternano nei vari turni, ma della costituzione di un vero e proprio nucleo familiare, anche se a tempo. Una coraggiosa impresa non solo perché si è abbandonato tutto per votarsi all’accoglienza di chi ha bisogno ma anche perché si accetta a priori il distacco da quei bambini che vivranno assieme a loro ma che andranno via quando il disagio sarà superato.

Tutto nasce dall’adesione dei coniugi Giardina alla fraternità di Emmaus, movimento spirituale di cui è custode don Silvio Longobardi. Un’esperienza nata nell’Agro nocerino ed ha Angri come centro propulsore, che si sta diffondendo in Italia e all’estero. Progetto famiglia è l’associazione che si occupa dell’accoglienza di chi ha bisogno e che nasce grazie all’opera della fraternità. Undici anni fa, i Giardina entrano in contatto con la fraternità: «Fummo invitati ad un incontro da alcuni amici a Poggiomarinoracconta Carmened è iniziato un percorso, un cammino di fede grazie al quale abbiamo ricevuto tanto da Dio ed ora abbiamo la possibilità di renderci utile, di essere strumenti di Dio e della sua Provvidenza, offrendo il calore di una famiglia a chi non ce l’ha». Una decisione non facile per i Giardina. Carmen è responsabile di due strutture per l’assistenza a pazienti con problemi psichici ad Ottaviano.

I figli sono cresciuti a San Giuseppe Vesuviano. Ma la famiglia sente la chiamata di Dio, si riunisce e decide di chiudere casa propria e trasferirsi a Sarno dove entrare in oasi. «E’ un’opportunità per noi stessi, una possibilità per continuare il nostro percorso e di essere portatori della buona notizia, essere la mano di Dio per aiutare gli altri», aggiunge Carmen. Insomma, un impegno per chi ha bisogno, vissuto come uno strumento per fare la volontà di Dio. Qualcuno potrebbe pensare comunque ad un’iniziativa confessionale: «Noi accogliamo qualsiasi bambino, qualunque sia la sua storia e nel rispetto della sua storia», specifica la psicologa. «La struttura è pronta, sarà inaugurata ad aprile, e sarà operativa appena l’iter autorizzativo sarà completo, speriamo prima possibileannuncia PeppeSiamo aperti a tutti coloro che hanno bisogno di un momento di ristoro, sia materiale che spirituale». Già sono tante le persone che in questi mesi hanno trovato ascolto e ospitalità, da qualche ora a vari giorni. Tra i più felici ci sono i figli dei Giardina, la più piccola ancora a scuola a San Giuseppe Vesuviano (ma sarà iscritta a Sarno per le superiori) il più grande già allievo dell’istituto tecnico industriale sarnese. «Sono felicissimi di questa svolta nella loro vitacontinua Carmen –. A loro vogliamo far conoscere anche chi desidera donare tutta la loro vita per ciò in cui credono. Per questo in questi giorni stiamo ospitando un seminarista con il quale è nata una bella comunione fraterna, attraverso la preghiera e la condivisione».

Chi vuole può anche incontrare i Giardina e visitare la nascente oasi, inviando un’email all’indirizzo comunicazioni@progettofamiglia.org

Salvatore De Napoli – La Città

loading ads