A Nocera Superiore al via gli affitti a canone concordato, opportunità per locatori ed inquilini

Firmato, stamane, l’accordo tra il Comune e le Organizzazioni sindacali provinciali.

Vantaggi fiscali per proprietari e risparmi economici per gli inquilini. Stipulare contratti a canone concordato conviene: questa la sintesi dell’accordo raggiunto stamane sul canone concordato a Nocera Superiore, primo Comune in provincia di Salerno a recepire gli aggiornamenti della legge 431/1998.

All’incontro di stamane erano presenti l’Assessore al Bilancio, Massimiliano Citarella, l’Assessore ai Servizi alla Persona, Maria Stefania Riso, Gaetano D’Agostino del SICET CISL, Nicola Lo Monaco dell’UPPI e Rosario Annarumma del SUNIA.

VANTAGGI PER L’INQUILINO
Innanzitutto, l’inquilino beneficerà di un canone inferiore ai valori medi di mercato.

VANTAGGI PER IL PROPRIETARIO
Per quanto concerne i vantaggi fiscali relativi al reddito percepito dal locatore, cioè il canone annuo, si evidenziano due situazioni: reddito dichiarato ai fini IRPEF e reddito dichiarato ai fini della cedolare secca.
Se il reddito percepito dal locatore viene riportato in dichiarazione dei redditi, grazie al fatto che il contratto è stato stipulato in regime convenzionale (agevolato) il locatore gode di uno sconto sulla base imponibile pari al 30%, che pertanto abbatte sensibilmente l’IRPEF da versare. Ad esempio: se percepisco un canone di locazione “agevolata” di 5.000 euro. Calcolo il 30%, cioè 5.000*30% = 1.500 (il valore dello sconto). Ai 5.000 tolgo i 1.500 di sconto, per cui la base imponibile su cui calcolo l’IRPEF è di 3.500 euro.
Se il locatore, invece, decide di aderire alla cedolare secca, il reddito percepito viene tassato direttamente con una percentuale pari al 10%  (per il periodo 2014- al 2017, secondo quanto stabilito dal “Piano Casa”, DL n. 47/2014 ). Ad esempio, se percepisco un canone di locazione “agevolata” di 5.000 euro, questo subisce un’imposta pari a 5.000*10% =500 euro.

Secondo l’accordo il territorio comunale viene suddiviso in zone urbane omogenee, cioè delle aree aventi caratteristiche simili per valori di mercato, dotazioni infrastrutturali (trasporti pubblici, verde pubblico, servizi scolastici e sanitari), tipologie edilizie (categorie e classi). Per ogni area l’accordo prevede un valore minimo e un valore massimo del canone considerando la categoria catastale, lo stato manutentivo dell’immobile, eventuale/i pertinenze/i, presenza di spazi comuni, dotazioni di servizi tecnici, presenza di mobilio.

In base a tutti questi parametri, quindi, viene determinato il canone annuo o mensile come mera moltiplicazione tra il valore in euro per metro-quadro, con un valore minimo/massimo per ogni area come stabilito dall’Accordo, e la metratura dell’immobile. Quanto ottenuto è il canone che va indicato nel contratto.

L’accordo sottoscritto stamane verrà ratificato in Giunta a breve e successivamente reso disponibile alla consultazione sul sito web istituzionale insieme alla planimetria completa della città.

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