I tedeschi hanno condotto uno studio.
L’ultima ricerca sugli effetti della solitudine, studiata da psichiatri e cardiologi tedeschi, ha interessato oltre 15mila persone tra i 35 e i 74 anni.
Non c’è solo il rischio depressione per chi si sente solo, ma aumentano anche i rischi cardiovascolari: salgono lo stress e l’ansia e perfino i livelli della pressione possono risentirne.
Dunque, la solitudine è una vera patologia, che il boom della rivoluzione tecnologica sta aggravando.
Il male oscuro della solitudine in realtà non colpisce solo le persone più anziane, ma sta esplodendo anche tra i giovani. È il destino dell’uomo contemporaneo: la tecnologia dovrebbe avvicinarci, grazie ai suoi effetti moltiplicatori in termini di «Rete», ma in realtà tutte le statistiche ci segnalano che siamo sempre più soli.
Per curarci senza sprecare soldi e senza andare dal solito analista, dovremmo riscoprire nuovamente i piaceri della vita di comunità.
Sonia Angrisani
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