Sarà un’indagine a stabilire le cause esatte del decesso di Aniello Bruno, pregiudicato di Angri, morte mentre era rinchiuso nel carcere di Salerno e dopo essere stato operato all’ospedale Ruggi.
Bruno si sarebbe sentito male, venerdì nella tarda serata, con un forte dolore all’addome. Trasportato all’ospedale “Ruggi” di Salerno sarebbe stato visitato, sottoposto ad un esame ecografico, dimesso e avrebbe subito fatto ritorno in carcere. Poi di nuovo un malore sabato scorso e la corsa inutile al Ruggi, dove i medici non hanno potuto fare altro che sottoporlo ad un intervento e poi costatare il decesso del cinquantenne. Si presuppone sia stata un’emorragia interna causata da una perforazione dell’intestino a causare il decesso ma si tratta solo di un’ipotesi.
I parenti di Bruno hanno presentato una denuncia e la mattina di pasqua sono intervenuti i carabinieri per acquisire la cartella clinica. I militari della compagnia di Salerno, agli ordini del maggiore Pietro Paolo Rubbo, hanno trasmesso gli atti in procura a Salerno e nelle prossime ore potrebbe essere aperto un fascicolo per stabilire se vi sia stata qualche responsabilità nella morte del cinquantenne .
Le indagini dovranno ricostruire anche le ore precedenti il malore che ha colto l’angrese. L’autopsia su questo punto potrà dissipare ogni dubbio, visto che il detenuto era stato coinvolto anche in diverse inchieste.
Bruno è molto noto in città per essere stato coinvolto in diverse vicende giudiziarie, anche di notevole peso. Sposato con tre figli, il cinquantenne ha diversi precedenti, tra i quali quelli per rapina ed estorsione.
Salvatore De Napoli. Da la città.
Aggiornamento. Un medico indagato per la morte di Aniello Bruno. L’autopsia in giornata
Salvatore De Napoli – La Città