Ad un anno dal suo insediamento Centore chiede aiuto ai comuni.

“Lavorare al Tribunale di Nocera Inferiore per dare risposte ai cittadini ed al territorio in termini di legalità e giustizia equivale a svuotare un oceano in tempesta con un cucchiaino da caffè”.

NOCERA INFERIORE. Usa una metafora molto chiara e forte il Procuratore Capo Antonio Centore a quasi un anno dalla sua venuta a Nocera Inferiore, era il 13 aprile 2017 quando fu nominato dal plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, per denunciare lo stato di grande sofferenza in cui versa un tribunale di frontiera lasciato a lavorare quasi a mani nude in un territorio ad altissima densità criminale.

Tra poco più di 1 mese – annuncia Centore ai giornalisti – il 10 maggio prossimo per l’esattezza, arriveranno 2 nuovi magistrati, uno da Roma e l’altro da Napoli. L’organico salirà così a 10 – continua soddisfatto Centore – ma i problemi sono destinati a persistere in quanto – prosegue il procuratore capo – la carenza che si riscontra tra il personale amministrativo è drammatica e rischia di bloccare tutto. Il personale di polizia giudiziaria e amministrativo del tribunale Nocerino è commisurato su 5 pubblici ministeri, pertanto l’arrivo di nuovi magistrati, in assenza di un aumento di operatori di supporto, non è destinato ad apportare alcun passo in avanti all’amministrazione della giustizia. Mi rendo conto di ripetere questa nenia da tempo – aggiunge Centore – ma è necessario ed urgente che i Comuni del bacino di competenza del tribunale Nocerino si sveglino e facciano la loro parte distaccando del personale”.

Centore si è rivolto ai sindaci, portando come buon esempio il comune di Angri che ha inviato proprio personale, un esempio che Centore si augura possa essere seguito da altri comuni. “Sono arrivato in una terra particolarmente calda – ha detto ancora il procuratore – dove si concentrano l’80% dei reati e l’80% di popolazione, dove si potrebbe lavorare molto meglio, soprattutto in virtù della grande competenza e preparazione dei magistrati, tuttavia per le gravi carenze – ha concluso – molte carte rischiano di rimanere sulle scrivanie”.

Centore auspica al più presto una presa di coscienza da parte del Ministero ma rivolge il suo appello anche e soprattutto ai sindaci del territorio che potrebbero dare una risposta immediata alla domanda di maggiore personale avanzata dal procuratore.

L.T.

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