«Volevo recuperare un telefonino che aveva perso un bambino che piangeva in villa, poi è accaduto ciò che non volevo».
Il 18enne Crescenzo Mandile prova a ricostruire dal suo punto di vista la folle serata di domenica scorsa a San Marzano Sul Sarno, quando una lite tra due giovani è finita con un 25enne carrozziere, G.S. in prognosi riservata, ricoverato in cardiochirurgia all’ospedale “Ruggi” di Salerno. Accompagnato dal suo legale, l’avvocato Fortunato De Felice, Mandile ha raccontato che domenica sera era in villa comunale a San Marzano Sul Sarno, poco distante dal luogo dell’accoltellamento.
Alcuni decine di minuti prima, Mandile ha detto di aver visto F.G., suo coetaneo e conoscente (sono amici anche su facebook, ndr) che si sarebbe abbassato per prendere un telefono cellulare da terra. Poco dopo, e lì nei pressi, un ragazzino di 12 anni, piangeva per aver perso il suo telefonino. Avendo associato il ritrovamento dell’apparecchio da parte di F.G. e la perdita di uno similare da parte del 12enne, Mandile avrebbe deciso di andare a casa del 18enne conoscente per recuperare il cellulare. Arrivato in via Matteotti, a casa di F.G. lo avrebbe fatto scendere e qui sarebbe nata una discussione poi degenerata all’arrivo anche del fratello. Da qui, il coltello estratto da Mandile e il tragico ferimento.
A fine interrogatorio, il 18enne ha detto al Gip Alfonso Scermino di essere pentito per quello che è accaduto. Che tutto ruotasse attorno a un telefonino era già noto nelle scorse ore ma ieri mattina l’aggiunta di questi particolari che potranno essere valutati al fine di stabilire se sussista il reato di tentato omicidio e, soprattutto, dell’aggravante della futilità dei motivi.
Il racconto dei familiari del ferito raccontano che Mandile ha citofonato a casa del suo amico e coetaneo F.G., facendolo scendere. Tra i due sarebbe scoppiata una lite accesa. Nell’androne del palazzo sarebbero scesi anche il 25enne S.G., fratello di F.G., carrozziere di 25 anni, anch’egli buon conoscente del suo presunto accoltellatore e il loro padre. Alla vista di S.G., Mandile avrebbe estratto un coltellino e lo avrebbe colpito al torace e si sarebbe scappato, non prima di cercare di colpire anche il genitore dei due fratelli. I carabinieri della stazione di San Marzano sul Sarno, agli ordini del maresciallo Antonio Loffredo hanno ascoltato vari testimoni, a partire da F.G. e dal padre, e da un cugino dei due giovani. Quest’ultimo sarebbe stato attirato dalle urla e scendendo di casa avrebbe visto S.G. perdere molto sangue.
Fortunatamente, il ferito è ricoverato in un reparto di eccellenza, quello di cardiochirurgia dell’ospedale Ruggi di Salerno, trasferito dal pronto soccorso dell’”Umberto I” di Nocera Inferiore: le sue condizioni migliorano. Su facebook, messaggi di incoraggiamento a S.G. anche da parte di alcuni suoi familiari a non mollare e a guarire presto
Nelle prossime ore, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Nocera Inferiore, visto il parere del sostituito procuratore Roberto Lenza che dirige le indagini, deciderà se disporre una misura cautelare più del carcere al 18enne indagato.
Salvatore De Napoli – La Città