Prima puntata sugli effetti del dopo elezioni sugli equilibri regionali, nel Pd. I casi Sarno, Pagani e Nocera Inferiore.
Tutti i più deboli tutto più forte. La vittoria di M5S è stata così forte in Campania che le forze politiche sono sbandate e intimorite. Se è vero che non sono sovrapponibili i risultati delle elezioni comunali e quelle politiche, tra consiglieri regionali, provinciali e comunali c’è il timore che il ritorno alle urne, a qualsiasi livello, in modo anticipato possa favorire la vittoria dei “grillini” in ogni realtà. Un timore aumentato dopo le dichiarazioni del deputato M5S Angelo Tofalo che si è detto pronto ad organizzare una nuova lista per la conquista del Comune di Salerno e che non ripeteranno gli stessi errori delle scorse amministrative nel capoluogo della provincia “deluchiana”, quando non parteciparono alle elezioni.
I terremoti in Regione.
Tutto passa dal destino dell’amministrazione regionale. Da mesi è in atto una vera e propria guerra a Vincenzo De Luca all’interno dello stesso Pd, più forte di tutte le opposizioni. Un tentativo di ridimensionare o abbattere il Governatore che passa attraverso la lotta senza quartieri nel Pd napoletano e regionale. La frattura insanabile è tra i deluchiani e l’asse dei consiglieri regionali Mario Casillo e Raffaele Topo, big star delle preferenze. Dalle parti di Casillo e Topo era auspicabile addirittura la caduta di De Luca. Lo stesso Gennaro Migliore, per pochi giorni ancora sottosegretario alla Giustizia e uno dei punti riferimenti nazionali del Pd, ha chiesto ieri a De Luca di colloquiare di più con il partito. Insomma di gestire il potere non in modo solitario. Ma ora tutti hanno timore di una disfatta in Campania del Pd se si andasse al voto per le regionali, tali da travolgere Topo e Casillo che avevano trovato una sponda nel ministro Luca Lotti. Quest’ultimo, come tutti i renziani, mal digerivano De Luca. La stessa debolezza per le altre liste della maggioranza di centrosinistra, praticamente ridotte al lumicino alle elezioni politiche di pochi giorni fa.
Anche nel centro-destra, nonostante la pattuglia di parlamentari eletti in Campania, la possibilità che in una consultazione anticipata vincano i Cinque Stelle fa paura. Insomma tutti sperano che l’onda lunga pentastallata s’infranga. E così, l’indebolito De Luca a causa dalla scoppola salenritana con il figlio Piero finito terzo nel collegio uninominale, ha la sua maggiore forza nella debolezza di tutti. Insomma, paradossalmente, la paura di M5S diventa il miglior sostegno del Governatore.
Il mare tranquillo nell’Agro/Il caso Sarno.
Tutti si sentono un po’ meno forti e quindi le amministrazioni comunali non saranno messe in discussione. Nemmeno a Sarno dove il sindaco Giuseppe Canfora è anche presidente della Provincia di Salerno. In “casa sua”, i “grillini” hanno fatto man bassa di voti. A nulla sono valse le sue operazioni di sarnesizzazione di vari posti di potere, da Agroinvest al Consorzio di bacino ad altri enti. La somma di poltrone non lo ha premiato nemmeno a casa sua. Fuori Sarno, poi, non tutti dimenticano che ha sostenuto l’inutile stazione dell’alta velocità a Striano stroncando sul nascere l’idea che potesse nascere tra Nocera e Pagani, con beneficio in egual misura per il suo comune ma con notevoli per tutto l’Agro nocerino. Nessuno dimentica la sua politica sarnnocentrica nella gestione dei beni culturali, cercando assi con Pompei, tagliando fuori, di fatto, le due Nocera. Lo stesso dicasi sull’ambiente. Il principale sconfitto dell’Agro nocerino è proprio Canfora. Ma anche questi rimarrà al suo posto per paura che arrivi M5S.
Il mare tranquillo nell’Agro/Il caso Pagani.
Tra le debolezze diffuse che aiutano le amministrazioni comunali c’è quella di Pagani, retta dal sindaco Salvatore Bottone. Al di là delle prese di posizioni ufficiali, nessuno dei principali attori politici cittadini, Pd e il gruppo del consigliere regionale Alberico Gambino ne sono usciti bene. Il Gruppo Fiore/Calce che presiede il Pd non ha sfondato. Nemmeno Edmondo Cirielli di Fratelli d’Italia pensava di avere così pochi voti tanto da non essere eletto nell’uninominale (anche se, poi, lo è stato nel plurinominale, assieme alla compagna e al fido Antonio Iannone). Insomma tutti i gruppi in Consiglio comunale, pronti a far pesare il loro apporto o a buttare giù Bottone, ora si fanno due conti e di fatto faranno rimanere in sella l’attuale primo cittadino per vedere come evolverà la situazione.
Il mare tranquillo nell’Agro/Il caso Nocera Inferiore.
Tra quelli che potrebbe beneficiare della debolezza di quadro politico generale c’è l’amministrazione comunale di Nocera Inferiore. Il ruolo del Pd nocerino che aveva nei rapporti con De Luca (qualcuno con lo sconfitto Tino Iannuzzi) che voleva essere azionista di riferimento dell’amministrazione del sindaco Torquato è di fatto ridimensionato. L’area civica a supporto del sindaco Manlio Torquato sembra rafforzarsi ma, nel contempo, rimane sempre più agganciata al primo cittadino. Chi voleva inerpicarsi per strade del centrodestra o di centro o centrosinistra ora, con l’onda lunga grillina, e la crisi di tutte le formazioni politiche anche a livello politico locale (Fi, Fdi, Pd e Leu) non ha più spazi di manovra. Andare alle elezioni potrebbe avvantaggiare M5S anche a Nocera Inferiore, sempreché scelga un altro candidato sindaco rispetto all’attuale che non sembra poter capitanare le masse e che già è in rotta di collisione con gli storici aderenti del movimento a Nocera Inferiore.
A sinistra, inoltre, il consigliere comunale ed ex candidato sindaco Alfonso Schiavo appare ormai isolato e le stesse sue forze in città sono ormai ridotte al lumicino. A destra, all’imprenditore Pasquale D’Acunzi, dopo essere caduto nella trappola di una candidatura a sindaco servita per mettere la bandierina su Nocera Inferiore da parte dei vertici di Fdi e Fi, rimangono poche carte. Molti pensavano che, in cambio di un sacrificio, D’Acunzi fosse candidato alla camera o al senato ma c’è stato un nulla di fatto. E così, da probabile vicesindaco di un’amministrazione Torquato o di certo candidato suo successore con l’appoggio dell’area civica, si ritrova adesso con poco in mano. Sul tavolo rimane la carta Tonia Lanzetta: dall’onda grillina potrebbe trarne un beneficio, vista anche la sua partecipazione ad incontri elettorali pentastellati ma occorre tempo per costruirla e far “andare in prescrizione” l’essersi candidata contro M5S alle scorse amministrative.
Insomma, alla fine Torquato viene rafforzato anche dalla debolezza altrui a livello locale ma pure dal fatto che rimane l’unica carta per un’area di centro per ricostruire un dopo tsunami M5S e proporre candidati alle politiche (che si prevedono non a lungo). Un rafforzamento che passa attraverso anche nuova energia nella sua Giunta, con cambi e il coinvolgimento di assessori più dinamici, se gli attuali consiglieri comunali vogliono avere la speranza (al di là delle centinaia di voti presi e che ormai sembrano prescritti dalla vittoria penta stellata alle politiche) di essere rieletti in una maggioranza che già senza Torquato sembra non facilmente riorganizzabile…
1/continua
Salvatore Nocera – RTAlive
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