Nella nostra tradizione, Pasqua è da sempre collegata alle grandi abbuffate, dal pranzo del sabato santo fino ad arrivare al fatidico giorno di pasquetta: insomma, 3 giorni no stop di cibo ininterrotto. In modo particolare, nella comune tradizione alimentare tipica di questi giorni, un ruolo da protagonista è occupato da lui: l’uovo di cioccolata.
“ Solo un altro pezzetto e poi basta! ”
Quante volte avete sentito questa frase mentre un uovo di cioccolato era frantumato sul tavolo? E quante volte vi siete sentiti in colpa dopo averne mangiato uno di troppo pensando che ciccia e brufoli erano in agguato dietro l’angolo?
A prescindere dal fatto che “per tradizione” almeno un pezzo di cioccolato si deve mangiare (si potrebbe mai venir meno a questa usanza?!), esistono dei buoni motivi per mettere a bada i sensi di colpa dopo lo strappo alla regola di questi giorni.
Ci sono, infatti, numerosi benefici che “il cibo degli dei” (cosi veniva chiamato dai Maya e cosi fu chiamata la pianta di cacao da Carl von Linné, naturalista svedese, nel 1753) può avere sulla nostra salute, sia a breve che a lungo termine.
Innanzitutto il cioccolato è energetico, ricco di calorie: è un utile alimento per gli sportivi che svolgono un’attività intensa e prolungata, per i soggetti iponutriti e debilitati e per i bambini (con il pane è un’ottima merenda). Il cioccolato fornisce, in media, circa 520 kcal ogni 100g, valore che oscilla a seconda dei vari tipi di cioccolato.
Il cioccolato migliora il tono dell’umore (contiene teobromina, una sostanza simile alla caffeina, che produce una lieve sensazione di euforia), calma l’irritabilità e ha un’azione antistress ed antidepressiva, dovuti agli effetti stimolatori su alcune zone del cervello che producono endorfine, che, pur a livelli bassissimi, entrano in gioco nei processi depressivi e di stress inibendoli e migliorandoli.
Consumato dopo cena concilia il sonno e consumato durante la giornata aiuta ad affrontare i momenti tristi grazie alle sostanze che contiene (in particolare l’anandamide e il triptofano, aminoacido precursore della serotonina, il neurotrasmettitore cerebrale che stimola il rilassamento) ed al fattore psicologico legato al piacere che deriva dalla sua gradevolezza e all’inconscio richiamo a sensazioni di tranquillità e di benessere.
A proposito di benessere, se vi sentite anormali nell’essere dipendenti dal cioccolato non vi preoccupate, è tutto normale: scatena, infatti, la produzione di encefalina, una sostanza chimica analoga all’oppio. Questo genera il piacere e il benessere che rendono questo cibo irresistibile.
Ma questo goloso strappo alla regola non fa bene solo all’umore e alla gola: in base ad una ricerca, agisce positivamente anche sulle capacità cognitive, portando ad un miglioramento di quella che viene definita “memoria di lavoro”, ovvero potenzia la capacità di comprendere concetti, analizzare dati, ricordarli e creare informazioni nuove; e non è finita qui, perchè si è rivelato utile anche nel contrastare la minore precisione dei compiti in situazioni di stanchezza, per esempio dopo una notte insonne (in particolare sembrano beneficiarne in questo senso le donne).
E quante volte vi sarà capitato di avere spiacevolissimi vuoti di memoria, dettagli che si dimenticano nei meandri della mente presi dalla routine quotidiana. E se il cioccolato potesse essere d’aiuto per situazioni simili? Secondo una ricerca pubblicata sul giornale “nature neuroscience”, un soggetto con una memoria propria di un sessantenne mostrava, dopo avere assunto per 3 mesi cioccolato secondo dosi prestabilite, avere un netto miglioramento della memoria e, citando uno dei medici coinvolti nello studio, “la sua memoria sembrava essere ringiovanita di almeno 30 anni”.
Accusato ingiustamente di essere tra le principali cause di sfoghi della pelle, il cioccolato è stato infatti “assolto” grazie a recenti studi internazionali, dai quali è emersa l’assenza di collegamento tra la formazione di acne e brufoli e il consumo dell’alimento più amato del mondo.
Inoltre, il cioccolato di per se non fa ingrassare, ma nell’insieme delle calorie che si introducono giornalmente bisogna tener conto della sua alta densità calorica e compensare con una minore assunzione di altri alimenti: come al solito, il troppo stroppia!
Last but not least, il cioccolato può essere considerato come un dolce protettore del cuore, a patto però di assicurarsi che si tratti di cioccolato fondente e con una buona percentuale di cacao.
Studi clinici hanno infatti dimostrato come il cioccolato, ma più propriamente il cacao, riduce il rischio cardiovascolare dovuto all’aterosclerosi, diminuisce il rischio di morte cardiaca nei soggetti che hanno avuto un infarto ed è associato ad una minore incidenza di morte per scompenso cardiaco nelle donne. Inoltre, il cioccolato fondente è indicato come una vera e propria arma per combattere l’ipertensione, abbassa i livelli del colesterolo e favorisce la dilatazione delle coronarie.
Consigliando di preferire il cioccolato fondente rispetto agli altri tipi di cioccolato e pur mettendo in guardia anche sui potenziali effetti negativi del consumo di cioccolato, come l’alto apporto calorico, la presenza di sostanze eccitanti come teobromina e caffeina, si può affermare che un consumo moderato (si consiglia di non superare i 30 grammi al giorno) ha effetti benefici in molti aspetti della nostra salute.
Dopo questa carrellata di effetti positivi siete ancora sicuri di volervi rimproverare se in questi giorni cedrete alle golose tentazioni dati dal cioccolato? Come si è visto, sono tanti i motivi per considerarlo un dolce alleato piuttosto che un nemico da eliminare nell’alimentazione quotidiana.
Anzi, per dirlo con le parole dello scrittore Nicola Brunialti: “La cioccolata va tenuta nell’armadietto delle medicine”