Il processo Chernobyl, figlio di Madre Terra 1 e Madre Terra 2, si è concluso con l’assoluzione di tutti gli imputati perché il fatto non sussiste in ordine al reato disastro ambientale e non doversi procedere per intervenuta prescrizione per una serie di reati minori di natura contravvenzionale.
In data odierna il Collegio della Terza Sezione Penale del Tribunale di Salerno composto dai Magistrati Vicenzo Ferrara (Presidente), Piero Giocoli e Cristina De Luca ha assolto con formula piena tutti gli imputati. Il processo Chernobyl nasce da uno dei tanti filoni trattati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e successivamente viene trasferito a Salerno per competenza territoriale. Figura centrale di questo processo era Gaetano Ferrentino, di Roccapiemonte, deceduto improvvisamente nel novembre del 2016, socio della So.rie.co Srl, a sua volta proprietaria di un impianto di compostaggio sito in Castelnuovo di Conza e di una flotta di automezzi autorizzata al trasporto dei rifiuti.
Il primo colpo di scena ci fu in sede di udienza preliminare nel febbraio del 2014 allorquando la difesa di Ferrentino e Ruggiero Giulio, quest’ultimo amministratore della So.rie.co, chiese al Giudice per le Indagini preliminari di voler disporre l’incidente probatorio sui terreni che la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere assumeva essere interessati da disastro ambientale. Alla richiesta si associarono alcune parti civili, tra cui la Provincia di Salerno, ma il Gip dispose il rinvio a giudizio di tutti gli imputati. Nel giugno del 2015 avvenne il secondo colpo di scena, allorquando Gaetano Ferrentino e Ruggiero Giulio rinunciarono alla ormai imminente prescrizione del reato di disastro ambientale.
Infine, a gennaio di quest’ anno, il Pubblico Ministero dott. Giancarlo Russo alzava bandiera bianca chiedendo il proscioglimento degli imputati in ordine all’ipotesi di reato di disastro ambientale perché gli atti di indagine e, in particolare le consulenze dei tecnici, non erano assolutamente idonee a sostenere il capo di imputazione.
Oggi l’inevitabile sentenza di assoluzione che, purtroppo è arrivata tardi per Ferrentino Gaetano ma non per l’Amministratore Ruggiero Giulio, difeso dagli avvocati Giovanni Riccardi e Roberto Lambiase, i quali hanno chiesto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica di Napoli affinché verifichi la sussistenza di ipotesi di reati a carico dei consulenti tecnici e del Pubblico Ministero.
Soddisfatti si sono dichiarati gli avvocati Giovanni Riccardi e Roberto Lambiase anche se dispiaciuti per Ruggiero Giulio e gli eredi Ferrentino Gaetano hanno preannunciato un’azione risarcitoria quantificata nell’ordine di cento milioni di euro, perché, nelle more del processo, il patrimonio So.rie.co è andato irrimediabilmente depauperato.