Alimenti non tracciati, sequestro in una pizzeria di Tramonti

Nas in azione anche sulla Costiera amalfitana, sequestri e chiusura parziale di un’attività di ristorazione.

I carabinieri si sono presentati in una pizzeria-trattoria di Tramonti. Accompagnati dai tecnici dell’Asl di Salerno hanno effettuato un’ispezione igienico sanitaria in un’attività molto conosciuta in una delle frazioni del comune costiero. Verificati i prodotti alimentari conservati al’interno della pizzeria: per una quarantina di chili il titolare non ha fornito la documentazione necessaria per stabilirne la tracciabilità per stabilire la sicurezza alimentare. Visto che non si è riusciti a stabilire la provenienza dei prodotti, i militari del maggiore Vincenzo Ferrara hanno sottoposto la merce a sequestro amministrativo.

I controlli si sono poi spostati in un attiguo locale della stessa attività, destinato alla somministrazione di cibi e bevande. Qui l’ispezione ha fatto emergere le precarie condizioni igienico sanitarie, strutturali e organizzative all’interno, tanto gravi da costringere i carabinieri a disporre la chiusura sanitaria “ad horas”* di questa area.
I militari continueranno le verifiche in altre attività anche della costiera amalfitana sempre a caccia di prodotti alimentari non tracciati e quindi non sicuri e di locali, depositi e aree di produzione in condizioni igienico sanitarie incompatibili con un’attività commerciale.

L’effetto di questi controlli si stanno manifestando pure in fase preventiva. Molti attività, infatti, hanno anticipato o previsto, nonostante il periodo pasquale, lavori di ripulitura e messa a punto di locali e macchinari per evitare che i Nas possano trovare irregolarità. Se da un lato, con il maggiore Ferrara si è avuta una maggiore attenzione, finalmente, al rispetto delle norme a tutela della salute pubblica, da un’altra va rilevato che tutti i locali trovati con gravi carenze erano provvisti della certificazione Haccp. Questa certificazione dovrebbe garantire il monitoraggio dei “punti della lavorazione” degli alimenti in cui si prospetta un possibile pericolo di contaminazione biologica, chimica o fisica.

Insomma, le attività dovrebbero preventivamente adottare procedure per garantire produzioni e prodotti sicuri e locali puliti. A questo punto come vengono rilasciati e da chi questi certificati?

Salvatore De Napoli – La Città

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