Quattro colpi di pistola contro un portone e a Nocera Inferiore, torna l’incubo delle sparatorie.
Nelle prime ore della mattinata di ieri, sono stati esplosi quattro proiettili nel portone della palazzina dove abita anche Michele Cuomo, indicato come uno dai nascenti punti di riferimento criminale a Nocera Inferiore. Non si sa se una o più persone sono entrate probabilmente dal portone di corso Vittorio Emanuele n.233, nella zona Casale Nuovo, hanno superato una sbarra che chiude a metà l’androne e sono arrivati in uno spiazzale: a destra l’ingresso secondario dell’Istituto tecnico industriale “Guglielmo Marconi” e a sinistra una palazzina al cui interno abita anche Cuomo.
Quattrocolpi, di calibro da accertare, sparati nel portone in ferro e vetri antisfondamento.
Nessuno pare abbia visto nulla di quanto accaduto. La telefonata di un residente ha avverto i carabinieri dei colpi di pistola trovati nei vetri dell’ingresso alla palazzina.
Che possa essere Cuomo il destinatario del gesto intimidatorio sembra l’ipotesi più plausibile. All’interno del fabbricato con 14 famiglie pare che ci sia altro possibile bersaglio. E non è chiaro nemmeno se sia un gesto intimidatorio o si sia trattato di altro: quella rosa di colpi, stretta e precisa, potrebbe lasciare spazio anche a ipotesi molto più gravi.
Sul posto i carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore e personalmente il colonnello Francesco Mortari per le indagini.
Se fosse realmente Cuomo il bersaglio sarebbe un affronto di notevoli proporzioni e sintomatico di un equilibrio rotto. Va ricordato che nelle precedenti guerre di agosto-settembre e ottobre-novembre del 2016, in città ci furono una serie di “stese” e sparatorie tra vari gruppi, in particolare quelli di Casale nuovo e i loro alleati piedimontesi e quelli di Piedimonte e Cupa del Serio. Una rottura tra gruppi criminali, dediti perlopiù allo spaccio di droga, che portò a una cena rappacificatrice che fu interamente ricostruita dalla Dda di Salerno con l’operazione “L’altra storia” con gli arresti degli appartenenti di tre gruppi in guerra tra loro. E in quell’inchiesta finì anche Michele Cuomo, considerato il punto di riferimento di molti giovani di Casale Nuovo, rione storico nocerino ed uno dei due epicentri delle pistolettate. Proprio a 50 metri di distanza dal luogo dell’attentato di ieri, in via Luciano Gambardella, il 4 settembre fu trovato un proiettile esploso (uno degli episodi del primo conflitto del 2016) e poco dopo (il sei settembre) fu arrestato il 24enne Ciro Terracciano di San Giovanni a Teduccio con una pistola con il colpo in canna mentre era assieme ad altre persone a parlare nei pressi del circolo. Terracciano sarebbe stato vicino proprio ai Cuomo durante quella guerra.
Ora si teme che un equilibrio si sia rotto nuovamente, probabilmente nei mesi passati quando ci sarebbero altri episodi su cui gli investigatori stanno già indagando. Va detto che, come testimoniano le recenti indagini su fatti del 2016, gli equilibri si possono rompere su fatti seri, come controlli dei traffici di droga ma anche per mere prese di posizione o affermazione di prestigio nel piccolo panorama di paese.
Salvatore De Napoli