È la terza manomissione negli ultimi 2 mesi.Prima il cavo elettrico staccato, poi i furti di tubi in rame e stanotte l’ennesimo furto, eclatante, del lungo e voluminoso cavo elettrico che aziona la pompa provvisoria del terzo pozzo, rimesso in funzione nel dicembre scorso.
ROCCAPIEMONTE. Stamane buona parte di Roccapiemonte si è svegliata nuovamente senz’acqua. Ignoti, probabilmente durante la notte, hanno sottratto il cavo, lungo ben 60 metri, che consente alla pompa di funzionare. Un atto delinquenziale che sembra essere dettato da una regia ben precisa, quella di provocare problemi all’approvvigionamento idrico e lasciare il paese senz’acqua.
A questo punto occorre una ferma risposta da parte dell’Ente, anche e soprattutto attraverso l’installazione di un sistema di video sorveglianza. Sui ripetuti episodi ai danni dell’acquedotto comunale stanno indagando i carabinieri della Stazione di Castel San Giorgio.
Il 12 gennaio scorso il primo attacco, con la manomissione di un cavo, il 14 febbraio il furto dei tubi in rame e stanotte la scomparsa del lungo cavo elettrico. Immediata l’attivazione da parte dell’ufficio tecnico.
Nelle prossime ore la situazione dovrebbe ritornare alla normalità, il cavo sarà sostituito ma il problema della scarsa sicurezza dell’acquedotto, ormai in balia di sconsiderati, permane.
Chi e cosa si cela dietro questi furti? Perché in passato non si sono mai avuti problemi del genere?
A questi ed altri interrogativi dovranno cercare di dare una risposta le indagini in corso.
Occorre anche ricordare che l’appalto per la messa in funzione del terzo pozzo non è andato a buon fine e che l’aggiudica definitiva alla ditta,individuata dagli uffici a seguito di regolare procedura, è stata revocata dal dirigente per tutta una serie di inadempienze contrattuali. Intanto ad oggi il terzo pozzo continua a funzionare grazie ad una pompa provvisoria e gli “strani” furti si susseguono a regolare cadenza.
L.T.