Processo Chernobyl verso il proscioglimento degli imputati.

Stamattina si è tenuta la discussione finale del processo Chernobyl, nato da un’indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, poi trasferita a Salerno per competenza territoriale.

SALERNO. 39 erano gli imputati tra cui il Rocchese Gaetano Ferrentino, deceduto improvvisamente a novembre del 2016, figura centrale del processo insieme al suo impianto di Castelnuovo di Conza gestito dalla società del Ferrentino So.rie.co, il cui amministratore era Ruggiero Giulio (difeso dagli avvocati Roberto Lambiase e Giovanni Riccardi).
Le accuse erano gravissime “associazione a delinquere finalizzata a delitti ambientali inerenti il traffico illecito di rifiuti, attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, smaltimento illecito di rifiuti pericolosi e non pericolosi, deturpamento bellezze naturali, concorso in disastro doloso” per i quali il dott. Giancarlo Russo ha chiesto il proscioglimento degli imputati e una serie di reati minori di natura contravvenzionali già prescritti.

Che il processo potesse arrivare a queste conclusioni, vedremo poi se il collegio giudicante sarà dello stesso avviso del Pubblico Ministero, lo si era in qualche modo capito già nell’udienza preliminare allorquando il pool di difensori di Ferrentino e Ruggiero (Riccardi, Lambiase e De Scisciolo) lanciarono una sfida alla Procura della Repubblica attraverso una richiesta di incidente probatorio, richiesta a cui si associarono alcune parti civili e con il quale si chiedeva di verificare in contraddittorio se sussistesse o meno il l’inquinamento dei siti che si assumevano inquinati.

Nel 2016 Ferrentino lanciò una nuova sfida alla Procura della Repubblica dichiarando pubblicamente di rinunciare alla imminente prescrizione. Poi purtroppo Ferrentino è deceduto improvvisamente nel novembre 2016. Il processo è rimasto in piedi per gli altri 38 imputati tra cui figura Ruggiero Giulio amministratore della So.rie.co (difeso dagli avvocati Roberto Lambiase e Giovanni Riccardi). La sentenza dovrebbe essere pronunciata il 7 marzo prossimo in quanto vi è l’esigenza di acquisire il certificato di morte di Ferrentino.

Nel corso degli anni sulla stampa si è parlato anche di una fantomatica terra dei fuochi della Piana del Sele e del Vallo del Diano. Ferrentino ambiva non soltanto al suo proscioglimento ma anche alla riabilitazione morale dei territori ingiustamente infangati da quest’indagine.

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