È stata oggetto di perquisizione anche l’abitazione di don Alfonso Santoriello.
Il sacerdote resta centrale rispetto alla vicenda nata dalla famosa delibera di Giunta che avrebbe, dopo il passaggio in Consiglio comunale, dato il via ai lavori di costruzione di una casa famiglia.
Costruzione che sarebbe avvenuta in un terreno confinante con la parrocchia di San Giuseppe. Una casa famiglia che vede l’avallo del vescovo della Diocesi di Nocera Inferiore – Sarno, Giuseppe Giudice, ciò è chiarito da una missiva al Comune dello stesso alto prelato, e dall’interessamento alla delibera da parte di Carlo Bianco (oggi agli arresti) e Ciro Eboli (anch’egli in carcere).
Don Alfonso è accusato di false dichiarazioni al pm. In un articolo di alcuni mesi fa, pubblicato da Le Cronache, diversi furono i quesiti posti: “Il vescovo e don Alfonso Santoriello (già ascoltato dai magistrati come persona informata sui fatti), il parroco di San Giuseppe che ha avviato la pratica, devono ai cittadini e soprattutto ai fedeli dire chi erano per loro Ciro Eboli e Carlo Bianco, in particolare il primo, quali rapporti intercorrevano tra questi e le strutture ecclesiastiche, se hanno mai avuto a che fare con Antonio Pignataro. Risponda a queste domande il presule, le dichiarazioni finora giunte sono tardive, inutili e francamente insufficienti”.
Redazione