Roccapiemonte si prepara a celebrare, come da tradizione, la memoria di Sant’Antonio Abate con la benedizione degli animali e l’accensione del caratteristico “focalone”.
Mercoledì 17 gennaio, subito dopo la celebrazione eucaristica, con inizio alle 18.45, sul sagrato della Chiesa di San Giovanni Battista, il parroco Don Giuseppe Ferraioli, che proprio ieri ha festeggiato i suoi primi 7 anni alla guida della comunità rocchese, impartirà la benedizione a tutti gli animali domestici.
Una cerimonia molto sentita che richiama ogni anno sempre più persone che accorrono con i loro fidati amici a quattro zampe.Secondo la tradizione e sulla base di antiche leggende, durante la notte di Sant’Antonio Abate agli animali sarebbe data la facoltà di parlare.
Sant’Antonio Abate, egiziano di nascita e morto nel deserto della Tebaide il 17 gennaio del 357, è considerato un Santo protettore degli animali domestici e di solito viene raffigurato con accanto un maialino che reca al collo una campanella. Questa particolare festa, oltre a ricordare gli animali e la vita del Santo, scandisce anche il tempo tra le semine e i raccolti in agricoltura.
Subito dopo la benedizione degli animali, infatti, ci sarà l’accensione di un grande falò e la benedizione del fuoco.I falò di sant’Antonio abate, che si accendono in moltissimi paesi, sono una pratica caratteristica ed affascinante che erano propri della tradizionale vita contadina.
Sant’Antonio abate è inoltre celebrato come patrono dei vigili del fuoco e dei fornai, tutti coloro che hanno a che fare con il fuoco vengono infatti posti sotto la sua protezione in onore del racconto che vedeva il Santo addirittura recarsi all’inferno per contendere al demonio le anime dei peccatori.
È considerato anche il protettore contro i contagi e l’herpes zoster (detto volgarmente «fuoco di sant’Antonio»).
L.T.
