Scafati in movimento dice la sua sull’ultimo affidamento diretto del Piano di zona e interroga la commissione di Scafati.
“Il Piano di Zona non finisce mai di stupirci, ci delude che l’atteggiamento non sia cambiato con la presenza nel Coordinamento istituzionale della commissione Straordinaria. Il 2018 è iniziato con due “doni”: la Determina dirigenziale N. 3 del 05/01/2018 la Determina dirigenziale N.5 del 09/01/2018 – spiega il gruppo di Scafati in movimento – L’affidamento da 7000€ per la comunicazione istituzionale alla ditta Media Leader società cooperativa per comunicazione invece ci lascia perplessi perché non ne avvertiamo l’urgenza né tanto meno la trasparenza. Perché non si è proceduto con un avviso pubblico? Perché ci si è limitati ad una trattativa al ribasso, la cui base resta avvolta nel mistero? Di quanto è stato il ribasso? Il 2 Gennaio si è avviata la trattativa, il 4 si è conclusa, il 9 si è firmato il contratto. Si è avuto il tempo di verificare i requisiti richiesti, sempre che ce ne fossero stati o se era tutto regolare? La società aveva tutti i requisiti e il minimo di “esperienza” previsti, non vorremmo che nella fretta , ad esempio, ci ritroviamo a pagare una società che potrebbe risultare ancora “inattiva”? Chiediamo che la Coordinatrice Di Somma risponda e ci illumini, sono soldi pubblici e va data la massima trasparenza. La commissione straordinaria cosa pensa di questa procedura?”.
Sul piano di zona, ancora il gruppo Scafati in movimento: “Partiamo dalla decisione di riaprire il centro sociale di Bagni. Premesso che è un dovere sociale aggregare gli anziani e favorire la loro socialità, quello su cui non siamo d’accordo sono i metodi con cui si perseguono questi nobili e doverosi obiettivi. La vicenda del centro anziani di Bagni è stata sempre emblematica per capire come la politica gestiva le risorse. Un rapido excursus della vicenda aiuterà a capire. Il centro aveva sede in un locale vicinissimo alla piazza, dunque il pigione era di circa 700€ che regolarmente non veniva pagato e per questo ne fu chiesto lo sfratto. Così si provvedette a fittare un locale più lontano, dunque meno ideale, anche se si dichiarò falsamente che era nelle prossimità del campo di bocce, alla modica e conveniente cifra di 1400 euro. I 1400€ sono stati sempre puntualmente pagati. Quello che ci siamo sempre chiesti è : come mai 700 euro non si pagavano o riuscivano a pagare mentre per il doppio si trovavano le risorse? Nel frattempo è arrivata la Commissione Straordinaria e aveva deciso nell’ambito dei tagli di non rinnovare il contratto da 1400€.
Tutto cambi affinché nulla o poco cambi, infatti il centro chiuso esce dalla porta e rientra dalla finestra, ad aprire la finestra è stato il piano di zona di cui la commissione straordinaria rappresenta il comune capofila , ovvero il nostro. Ebbene non tenendo conto dell’operazione prettamente “politica” dell’ex amministrazione sciolta per camorra, riaprono il centro con i soldi del piano di zona nello stesso locale, facendo scendere il fitto a 1000€, come se bastasse il minor costo a lavare via l’indecente quanto esosa vicenda legata a questo centro – continuano gli attivisti – Per non parlare dell’opportunità o del dovere di dare un taglio ai ponti che ci legano con le scellerate scelte passate. D’altronde, per quanto riguarda il piano di zona, il mancato cambio di rotta si è avvertito quando si è appreso che la stessa Commissione aveva chiesto, come dalla dirigente dichiarato, alla coordinatrice Di somma di ritirare le dimissioni. Ricordiamo che la Di somma è indagata nell’ambito dell’operazione dell’antimafia Sarastra e la sua casa fu perquisita nel luglio scorso. Alla faccia del ripristino della legalità e anche del principio di rotazione nella pubblica amministrazione dettati dall’anticorruzione dei ruoli soprattutto apicali.
Chiudendo sul centro, ora ci chiediamo:
se si fossero offerti 700€ al proprietario dell’ex centro, avrebbe accettato?
Si è provato?
Si doveva provare?
Si poteva o doveva fare una ricerca di mercato?
Era l’unico locale libero in zona?
Ripetiamo il centro è giusto che ci sia, le nostre perplessità sono per il metodo, non solo per le cifre. La commissione straordinaria che ne pensa?”.
Comunicato stampa
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