Nocera Inferiore. Affrontate le caratteristiche del reato di tortura

Il 5 dicembre 2017 si è tenuto presso l’aula consiliare del comune di Nocera Inferiore un convegno dedicato al reato di tortura, recentemente introdotto nel nostro ordinamento giuridico.

La finalità era quella di sensibilizzare la collettività circa le caratteristiche del nuovo reato, sottolineandone le sue caratteristiche intrinseche, nonché l’evoluzione storica che tale fattispecie ha avuto nei secoli scorsi.

Al contempo Amnesty International, organizzatrice dell’evento, voleva porre l’accento su come, a livello mondiale, tale fattispecie ricevesse tutela e quali fossero le necessarie innovazioni giuridiche per dare all’istituto una più concreta attuazione.
La Dott.ssa Luisa Citro Calabrese, portavoce di Amnesty International e precisamente del gruppo 261- Agro nocerino – sarnese, poneva perciò l’attenzione sulla disciplina italiana dell’Istituto, sottolineando come la stessa, benché non sufficiente rappresenta, in ogni caso, un indubbio passo avanti operato dal legislatore italiano nell’ambito della tutela dei diritti umani.

Prendeva, poi, la parola il Professore Gerardo Ruggiero, storico del diritto, che in maniera puntuale ed analitica ripercorreva i punti salienti dell’evoluzione storica dell’istituto, ponendo l’accento in particolare sul ruolo che tale reato aveva assunto nei processi del 700. Infatti, la tortura era considerato un mezzo di prova attivabile solo dallo Stato, giustificata dal superiore interesse pubblico e funzionale all’ottenimento della confessione del reo.

Successivamente, prendevano la parola i due magistrati presso il tribunale di Nocera Inferiore: Alfonso Scermino e Gaetana Amoruso.

L’intento era quello di esporre con un unico intervento, a due voci, i tratti salienti dell’istituto così come delineati dal legislatore, nonché le ragioni giuridiche che avevano spinto lo stesso legislatore a formulare la nuova fattispecie di reato. In particolare, il Dott. Alfonso Scermino, Gip/Gup presso il Tribunale di Nocera Inferiore, dapprima, esponeva le ragioni giuridiche alla base della scelta punitiva del legislatore, ancorando le stesse ad una puntuale analisi giurisprudenziale di fattispecie concrete precedenti all’introduzione del reato di tortura (ad es.i fatti del G8 di Genova) e, poi, rilevava conseguenzialmente come tali situazioni avrebbero potuto meglio essere riconducibili alla nuova norma e trovare quindi una più compiuta tutela. La conclusione cui il magistrato perveniva era, dunque, che l’introduzione della nuova fattispecie di reato contribuisce a colmare un’evidente lacuna legislativa e a dare applicazione concreta al principio di tassatività, principio fondamentale del diritto penale. La Dott.ssa Gaetana Amoruso, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, analizzava in maniera puntuale la struttura del nuovo reato, soffermandosi sulle sue caratteristiche formali, nonché evidenziando problematiche applicative future.

Chiudeva il convegno, l’esauriente relazione dell’avvocato Arturo Ferrante del Foro di Nocera Inferiore che non si limitava soltanto a riprendere quanto prima espresso dagli altri relatori, ma si soffermava in particolare sui lavori parlamentari che avevano portato all’approvazione del testo normativo finale, ponendo l’accento sia su quello che era stato lo scenario politico che aveva fatto da sfondo alla formulazione stessa, sia sugli stravolgimenti continui che il testo normativo ha subito fin dal momento della sua prima stesura. Dall’analisi dell’avvocato Ferrante emergeva forte un’aspra critica alla formulazione del testo di legge e,soprattutto, alla previsione di un termine di prescrizione non consono alla gravità dei fatti di tortura (Ad es. un detenuto sottoposto a tortura non potrebbe, in termini sufficienti, far valere la propria pretesa punitiva nei confronti dei suoi torturatori poichè, ben potrebbe accadere, che il torturato esca dall’istituto penitenziario a reato già prescritto), i quali dovrebbero, invece, essere imprescrittibili.

In definitiva il convegno riscuoteva un indubbio successo,sia per la specificità e la qualità giuridica delle relazioni, sia per l’abilità della moderatrice, la dott.ssa Donata Balestrino, che mirabilmente collegava gli interventi dei relatori e che chiudeva degnamente lo stesso con una propria riflessione sul tema.

Si ricorda,infine, che il convegno è stato organizzato da Amnesty International in collaborazione con il Comune di Nocera Inferiore,il Consiglio dell’Ordine degli avvocati e fortemente voluto dal consigliere Annarita Ferrara.

loading ads