Nota stampa di Scafati in Movimento.
Il centro anziani di Bagni è chiuso ormai da qualche settimana perché la Commissione ha deciso di non rinnovare il contratto del locale che ospitava gli anziani. Per una giusta cronistoria ricordiami che il pigione dell’altro locale che un precedenza ospitava i nonnini era di 700 euro. Purtroppo non lo si pagava e si fu sfrattati. Forse non si pagavano i proprietari perché non erano filo-amministrazione? Un po’ come per lo sfratto della farmacia di via Passanti? Questa nuova sede che è stata chiusa da poco invece aveva un costo di ben 1400 euro da sommarsi ai quasi 2500 euro per Palazzo Sisto, che puntualmente si pagavano. Forse questi proprietari erano più simpatici? I nostri dubbi forse possono portare ad una riflessione sia gli anziani che i politici: se si fosse pagato “poco” e costantemente il pigione del centro in precedenza non sarebbe ancora aperto? Questo è per quello che è successo in passato veniamo al presente che in termini di gestione per la comunità di Bagni non è migliore. Infatti se da un lato è vero che le casse del comune languono, dall’altra parte vediamo che non ci sono tagli su impegni di spesa che da tempo sottolineiamo come praticamente inutili, puri sprechi. L’affitto del collocamento e del Palazzo Sisto sono un esempio, non vediamo l’utilità di pagare queste strutture; adottando un risparmio e agendo in modo oculato, come dovrebbe fare la politica e chi amministra la cosa pubblica, si potrebbe trovare un locale ad un modico prezzo anche in zona Bagni per ospitare gli anziani. La politica è risoluzione dei problemi e dei disagi che vivono i cittadini ma sembra essere proprio quello che non ha saputo fare l’ex amministrazione come non lo sta facendo la Commissione. Hanno provato a risolverli a modo loro e per interesse di persone a loro vicine ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti. I commissari stanno attuando tagli lineari senza ascoltare la voce dei cittadini agendo proprio come dei tecnici che per qualità e forma non hanno una visione delle problematiche della città e né intendono risolverle.