Prosegue la battaglia del Partito comunsta “A. Gramsci” contro lo smantellamento della sanità pubblica. «Lotteremo affinché il servizio ospedaliero venga potenziato»
CAVA DE’TIRRENI. Dopo la questione delle ultime settimane “non ci sono i ferri chirurgici per operare” sollevata dal primario di chirurgia Domenico Lombardi, la sezione cittadina del partito Comunista Antonio Gramsci dà ulteriore slancio alla battaglia che sta portando avanti contro lo smantellamento della sanità pubblica, che riguarda in particolare il plesso ospedaliero Santa Maria Incoronata dell’Olmo di Cava de’ Tirreni. Ad avviso del partito comunista, il disegno politico a cui tutte le amministrazioni comunali che si sono susseguite negli ultimi anni è quello della privatizzazione della sanità pubblica; ciò lo si può fare attraverso un attento percorso di dequalificazione e un progressivo svilimento della struttura ospedaliera.
«Riteniamo che le 3 unità assegnate dall’ASL di Salerno al nosocomio cavense allo scopo di far fronte alla carenza di infermieri non rappresentino altro che un misero contentino –spiega il segretario della sezione A.Gramsci, Alessandro Sergio– insufficiente per sanare quelle deficienze, ben più profonde, che affliggono la struttura ospedaliera: anche il numero dei medici nei vari reparti superstiti è assolutamente carente. E’ emblematico, a questo proposito, il fatto che gli esami laboratoristici debbano essere inviati a Salerno affinché possano essere refertati da un medico atto a questo. Ciò comporta, ovviamente, una dilatazione dei tempi di attesa; è assai intuitivo quanto il tempo possa essere prezioso in un’emergenza».
L’analisi che viene fatta è quella di un settore sterile e improduttivo, non meritevole di un impegno economico serio. «Ovviamente da partito comunista percepiamo come del tutto alieno da noi l’anelito alla privatizzazione della sanità che imperversa negli ultimi tempi», conclude Alessandro Sergio. «Lotteremo affinché il servizio ospedaliero cittadino venga potenziato e che l’organico sia finalmente ampliato, allo scopo di evitare che si vada nuovamente incontro al lunghissimo stop agli interventi chirurgici che si è verificato quest’anno».
Lotte, proteste, polemiche, proclami politici senza contare le indiscrezioni interne; è facile immaginare gli umori degli addetti ai lavori che ogni giorno al meglio delle loro possibilità offrono la propria professionalità ai cittadini. Intanto dal Ruggi d’Aragona e dal governatore De Luca si ha la sicurezza che presto verrà inaugurato nel plesso ospedaliero cavese il reparto d’eccellenza di dermatologia.
Maria Pia Della Monica – Le Cronache
