In un articolo di Salvatore De Napoli su “La Città” i contorni ed i dettagli dell’intera vicenda.
NOCERA INFERIORE/PAGANI. Infermiera paganese cade su un marciapiede mentre va a lavoro all’ospedale “Umberto I”: dovrà essere risarcita del danno per cinquemila euro. Fino a qui non una grande notizia ma ciò che salta all’occhio sono le spese che l’Asl Salerno dovrà pagare alla difesa della sua dipendente, pari a circa 2.500 euro, una cifra che assomma a circa il 50% del danno. Ma perché si è arrivati a questo? A raccontare la vicenda il dispositivo di una sentenza del Tar Campania, sezione Salerno, per quello che si chiama in gergo tecnico giudizio di ottemperanza.
Il risarcimento tra cause e controcause.
In pratica, l’infermiera in servizio all’ospedale di Nocera Inferiore per avere risarcito quanto aveva patito aveva dovuto affrontare un giudizio davanti al tribunale del lavoro.
Il tribunale nocerino, nel 2016, aveva condannato l’Asl al risarcimento del danno per 5mila euro più 1.200 euro, più Iva e altri oneri a favore dei difensori. A parte che la dipendente ospedaliera ha dovuto ricorrere al giudice del lavoro per vedersi liquidata quanto patito ma poi, nonostante la sentenza, l’azienda sanitaria locale Salerno non l’ha rispettata, pur non avendo prodotto opposizione. A questo punto, i legali dell’infermiera hanno dovuto ricorrere al Tar Campania che ha dato ragione ai ricorrenti e ordinato all’Asl di pagare quanto dovuto oltre le spese per il nuovo giudizio. E così alla fine, per 5mila euro di danni, ci saranno altri 2.500 euro di spese che le casse aziendali sono state “condannate” a pagare.
A questo bisognerebbe aggiungere il costo delle cause anche se non è possibile quantificarli perché la difesa dell’azienda sanitaria è assicurata da un pool di avvocati dipendenti dell’azienda. Certo, ci si attenderebbe che un ente pubblico dia corso alle sentenze e che non ci sia bisogno di un giudizio di un altro tribunale per farglielo fare.
Salvatore De Napoli – La Città di Salerno