Sarno. Colpito dal Parkinson, combatte la malattia costruendo presepi

Tra due mesi è Natale e nelle Terre lavorate c’è chi va in giro a raccogliere materiale di scarto e lo ricicla costruendo presepi che poi regala ad amici e parenti. Vi raccontiamo la storia del signor Pasquale.

Protagonista della singolare storia è Pasquale Ruggiero (detto il guardiano) 69 anni ex dipendente cstp e noto sui social network per i racconti che quotidianamente pubblica sulla pagina facebook e che hanno come tema il mondo e i personaggi delle Terre Lavorate.

Signor Ruggiero come e quando è nata questa passione: “Il presepio è sempre stato di casa a casa Ruggiero e la sua preparazione era segno dell’avvento del Natale che per noi ragazzi delle Terre Lavorate del primo dopo guerra era uno dei periodi più bello dell’anno. Ho sempre allestito presepi, ma questo modo di concepirli è nata cinque anni fa prendendo dei cartoni per strada e altro materiale di risulta e dando nuova vita riponendoli sotto forma di casette e colline in un “panaro” intrecciato con le piante che crescono vicino al fiume”.

Lei non guadagna un euro per la realizzazione, quindi ci passa una domanda cattivella: perché lo fa?: “I presepi che realizzo li regalo ad amici e parenti ricevendo in cambio attestati di stima e la gioia per aver creato un qualcosa che nonostante la mia malattia mi permette di realizzare un qualcosa che rimarrà dopo di me. Da diversi anni convivo col morbo di Parkinson e ogni giorno combatto questo mostro che ti rode da dentro e l’uso delle mani per la realizzazione delle mie creazioni mi permette di arginarlo e di metterlo all’angolo. Sarebbe bello se si istituisse una fondazione che aiutasse e facesse prevenzione, ed io sarei pronto a dare una mano e perché no a vendere i miei presepi per sostenere questa associazione”.

So che sulla sua pagina facebook sono giunte già numerose prenotazioni: “Sì, fin troppe ma spero di evaderle tutte, chi vuole mi contatti e compatibilmente con la disponibilità del materiale e del tempo sarà accontentato. Il presepe o il presepio (per dirla alla Eduardo) fa parte delle nostre tradizioni ed è l’emblema del concetto di famiglia”.

A proposito di tradizioni, lei quotidianamente pubblica sulla sua pagina Facebook storie di vita contadine, perché?: “Sì, ogni giorno e sono tutte realmente state vissute da me o da persone a me care. Chiedo scusa per qualche errore di troppo ma credo che il messaggio e le emozioni arrivano comunque al lettore e ciò per me è fonte di grande gioia. Chissà, forse un giorno qualcuno li riordinerà e li pubblicherà, oramai questi racconti appartengono a tutti”.

Mimmo Bafurno

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