Il ricorso è sembrato più un’azione della difesa per avere i documenti dei Pm.
NOCERA INFERIORE – La difesa di “‘o Siciliano” rincuncia al ricorso al tribunale del Riesame per l’omicidio del 53enne infermiere nocerino Maurizio Fortino. L’avvocato Rosario Fiore ha deciso di non affrontare il giudizio del Tribunale della Libertà e quindi potrebbe sembrare il ricorso stesso un escamotage per ottenere tutte le “carte” che i pm hanno sull’omicidio dello scorso 21 luglio a Nocera Inferiore.
La situazione per il 42enne Davide Giorgio Sanzone, originario della provincia di Ragusa, fino a poco tempo fa con il cognome Giancane appare abbastanza complicata. L’indagine ruota intorno a ciò che è accaduto in un solo minuto, forse un minuto e mezzo. Due le verità a confronto di quanto accaduto nella piccola abitazione di una traversa di via Origlia, intorno alle 22 di un giovedì d’estate. Quella dell’indagato che sostiene come alla vista dell’infermiere (che non era in condizioni sconvenienti), in casa dell’ex compagna di “‘o Siciliano” chiese cosa facesse a quell’ora in casa dove c’era sua figlia che ha 9 anni scatenando la reazione della vittima che lo avrebbe assalito, obbligandolo con le spalle contro un ostacolo e a quel punto il 42enne avrebbe preso un coltello da cucina su un tavolo, colpendo con un solo colpo il 53enne tra le spalle e il lato.
L’altra verità, fornita dall’ex compagna è che Sanzone, alla vista di Fortino tra la cucina e il Davide Giorgio Sanzone Giancane bagno della casa lo avrebbe colpito all’improvviso e alle spalle con un coltello preso dal cassetto del tavolo della cucina. Le tracce di sangue nel bagno sembrano dare ragione alla seconda ipotesi. Una differenza non da poco che potrebbe spostare l’asse accusatorio da una legittima difesa semmai eccessiva ad un omicidio volontario (nel primo caso un’assoluzione o una condanna lieve, nel secondo fino a 30 anni di reclusione).
Le Cronache