Il Sarno è quasi una fogna, ma può ritornare una risorsa

Esperti a confronto sul corso d’acqua i cui miasmi sono i peggiori da 15 anni.

SCAFATI – C’erano tutti gli stanchi, i delusi, i volenterosi e tutti coloro che potevano ed hanno dato risposte soluzioni complete, tant’è che tutto il primo piano della biblioteca comunale era strepitosamente sold out. Grazie a Sarnolab ed Aleteia giovedì pomeriggio si è potuto assistere ad un interessante ed attuale convegno “Fiume Sarno da fogna a risorsa” al quale hanno partecipato Massimiliano Bencardino docente di pianificazione territoriale, Giuseppe Foscari docente di storia moderna all’università degli studi di Salerno, Carmine Ferrara degli “Amici del Sarno”, Aurelio Nasto primario di chirurgia oncologica al polo di Pagani, l’ingegnere Roberto Cigliano e Giancarlo Russo sostituto procuratore presso la Dda di Salerno.

Proprio l’ingegnere Cigliano simpaticamente e provocatoriamente ha voluto ribatettare il convegno aggiungendo “da risorsa ad opportunità“, ripulendo il letto del Sarno dai fanghi inquinanti e riutilizzabili come fonte di energia alternativa sulla scorta di quanto accade nella pianura padana dove il letame diventa biomassa, con creazione di aziende di settore con la maggior parte dei finanziamenti a fondo perduto, creazione di posti di lavoro per i giovani ed instaurazione della cultura del sostenibile. Cultura del sostenibile che per il sostituto procuratore Russo andrebbe incentivata e protetta grazie a guardie ambientali con funzioni di polizia giudiziaria e che rispondano solo all’autonomia della magistratura in quanto potrebbe accadere che l’intervento amministrativo abbia stimoli diversi a non disturbare i manovratori.

Magistratura inoltre che potrebbe provvedere alla chiusura dell’eventuale impianto inquinante quindi fornendo il deterrente giusto a non inquinare ed attrezzarsi a non recare danno all’ambiente. Emblematico anche l’intervento del primario Nasto che invita non solo a soffermarsi sulle acque del Sarno, ma anche sull’uso di pesticidi, degli scarichi dei macelli, del polo conciario delle acque reflue domestiche, dove il 50% della popolazione non è servita da impianti di depurazione alimentando il circolo nefasto acqua – ambiente – cibo – tumori. Carmine Ferrara di Amici del Sarno ha sottolienato che la situazione miasmi è tornata, purtroppo, al dramma di 15 anni fa.

Interssanti gli interventi anche di Raffale Lupi che sta raccogliendo una serie di dati per un lavoro sul Sarno (Aletaia) e quello dell’Avvocato Zito (Sarno Lab). Il pubblico incuriosito dai molti interventi messi insieme dal modoratore il giornalista Salvatore De Napoli e da Francesco Carotenuto. Si attendono gli interventi sul campo.

Adriano Falanga – Le Cronache

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