Ospedale di Ravello, a che serve se non può curare le emergenze?

Spesso andare a Castiglione può significare perdere tempo. Lo sanno bene quelli del 118 che portano i pazienti direttamente al “Ruggi”. Non ha Utic, Stroke unit, Chirurgia d’urgenza, Sala di rianimazione ed altro.

Salvata dall’ospedale di Ravello cinquantenne turista tedesca. Parte il solito battage per segnalare il presidio ospedaliero di Castiglione di Ravello. Si sottolinea l’intervento del cardiologo di turno che ha stabilizzato la pazienta messa poi su un’ambulanza, trasferita al porto di Maiori, dove un elicottero l’ha trasportata all’ospedale “Ruggi” di Salerno . C’è da dire che a salvare la vita della donna, in verità, è stato l’immediato trasferimento al “Ruggi”, dove la paziente è stata sottoposta ad intervento di angioplastica alla Torre Cardiologica. A questo si potrebbe rispondere che grazie all’ospedale di Ravello, è stato riconosciuto l’infarto alla cinquantenne turista e le è stata praticata la terapia farmacologica di stabilizzazione.

Da questo ne deriva la necessità di avere cardiologi 24 ore al giorno a Castiglione. Niente di pià falso. Basta, infatti, l’arrivo di un’ambulanza del 118 con medico a bordo, come quelle che sono attive nei vari presidi della Costiera, le cosiddette postazioni Saut Costa d’Amalfi per ottenere lo stesso risultato. Infatti, il medico che interviene ha a disposizione un elettrocardiografo della “Rete Ima”, ossia infarto del miocardo in fase acuta. Il sanitario esegue subito un tracciato, così come è tenuto a fare dal medesimo protocollo di stabilizzazione, che viene poi inviato in tempo reale alla centrale operativa della Torre cardiologica del “Ruggi” a Salerno e qui refertata in pochissimi minuti. Il medico a bordo dell’ambulanza già sa cosa fare appena gli viene comunicato il referto di “Stemi” e parte poi subito per la Torre cardiologica già allertata o per altro ospedale dotato di emodinamica come quello di Nocera Inferiore.

Una procedura adottata centinaia di volte in un anno, senza passare dall’ospedale di Ravello, così come non si passa da Castiglione nemmeno in caso di incidenti stradali con politraumatizzati o per casi di ictus o altre emergenze sanitarie. A questo punto la solita indigesta verità: l’ospedale di Castiglione di Ravello è inutile nelle gravi emergenze, anzi, andarci può rischiare di far perdere tempo prezioso ai soccorsi visto che la struttura non ha un’Utic, un’emodinamica, una stroke unit, una neurochirurgia, una chirurgia d’urgenza, una sala di rianimazione, una sala operatoria per gli ortopedici.

Insomma a che serve una struttura ospedaliera che non può curare i pazienti in grave emergenza? A che serve avere degli specialisti che di fatto possono fare solo la stabilizzazione del paziente (procedura già eseguibile dal medico del 118) per poi trasferire l’ammalato? Senza contare che molti sanitari vanno a Ravello in Alpi, in attività libero professionale, costosissima per l’Asl. Per verificare quanto scritto bisognerebbe verificare il numero dei soccorsi in Costiera che non passano proprio per l’ospedale di Castiglione di Ravello, quanti di accesso fa questa struttura e quanti sono le dimissioni per trasferimento per effettuare uno studio sull’efficienza e l’efficacia di questo presidio ospedaliero.

Questo discorso, è totalmente inviso a molti residenti e alla classe politica della Costiera. Ma una comunità deve preoccuparsi di salvare la gente e non di avere strutture per fare uno spot e che poi rischiano di far perdere tempo con possibili danni al paziente.

Le Cronache

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