Nocerina. Squalifica Morgia: “Se fosse successo in Serie A ne avrebbero parlato anche Mosca”

Tecnico dispiaciuto per la squalifica subita. Non potrà sedere in panchina per un mese.

È stata una conferenza stampa al San Francesco chiarificatrice, su ciò che Massimo Morgia ha subito dalla disciplinare. Un mese di stop per aver proferito una specifica parola, ritenuta offensiva, al club della passata stagione calcistica.

Marco Mattiello responsabile della comunicazione della Nocerina, ieri, ha così esordito: “Dal punto di vista etimologico, io cito la Treccani, il singolare maschile di “lestofante” è costituito da lesto accorto e fante garzone. Quindi dal punto di vista etimologico non c’è nessuna offesa. Dal punto di vista deontologico c’è la sentenza che accusa di scarsa deontologia il tecnico”.

Un termine ritenuto offensivo che costa a Morgia quattro partite, forse sei, in caso di recupero con la Vibonese e la gara di Coppa Italia.

Una dura punizione per il tecnico molosso e anche inaspettata: “Sono amareggiato per questa faccenda e sono qui per dirvi cosa l’ha causata. Sono qua per difendere la mia immagine non solo a Nocera, ma per tutta Italia. Una squalifica che mi costa molto. Io non ho fatto altro in quella conferenza che raccontare gli avvenimenti che erano successi. Una cosa che se fosse successa in Serie A ne avrebbero parlato anche a Mosca, invece é successa in Serie D ed é passata in secondo piano”.

La società di via Matteotti non prenderà nessun provvedimento, anzi è confermata la fiducia al tecnico. Ciò che amareggia di più Massimo Morgia è il disagio di non poter sostenere la squadra durante la gara, specialmente nei momenti di difficoltà. È sicuramente un danno per i rossoneri che, già ad inizio campionato, hanno dovuto rinviare l’esordio per il caso Vibonese. Partita non disputata non per volontà della Nocerina.

gc

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