La goccia che ha fatto traboccare il vaso la nomina di Franco all’AgroInvest.
NOCERA INFERIORE – «Mo venisse alle prossime elezioni a chiedere il voto: lo voteremo in massa, lo voteremo proprio in massa». C’è forte tensione a Nocera Inferiore come in altri comuni dell’Agro nocerino dopo l’elezione a presidente dell’Agenzia territoriale di sviluppo della Valle del Sarno (ex Agroinvest) del noto penalista Raffaele Franco, l’ennesimo sarnese messo in un posto di riferimento grazie alle “pressioni” del sindaco di Sarno e presidente della Provincia, Giuseppe Canfora. In molti in particolare nel Partito Democratico nocerino, molti iscritti e simpatizzanti mal vedono questo strapotere “Made in Sarno”, ritenuto funzionale a una candidatura di Canfora al senato e penalizzante gli altri comuni dell’Agro nocerino.
Uno strapotere che è mal visto anche nell’area di centro. Non è un mistero che da Nocera Inferiore si puntasse alla rappresentanza di un nocerino come presidente dell’ex Agroinvest dopo le dimissioni di Felice Iannello, sempre del Pd e della città (un tempo) capofila dell’Agro. Il presidente della Provincia viene accusato di “sarrnesizzare” le istituzioni. Il Commissario del Consorzio di Bacino Rosario D’Angelo di Sarno, ad esempio, ed amico di Canfora. Il candidato sindaco ha firmato un documento con una serie di Comuni per avere la stazione ferroviaria dell’alta velocità a Striano quando era in animo da anni di presentare un progetto per uno scalo all’uscita dell’A30 Caserta-Salerno di Nocera Pagani a pochi distante due chilometri e mezzo da Sarno e che sarebbe stato centrale per l’Agro nocerino.
Canfora si è battuto per il piccolo museo di Sarno, scarsamente visitato, e non ha detto una parola per il grande progetto di riutilizzo della caserma Tofano a Nocera Inferiore anzi ha sottoscritto un accordo con Pompei che in quel momento si batteva per evitare la creazione del museo nell’ex installazione militare borbonica dove avrebbero trovato posto i reperti non esposti dell’antica città pompeiana. Note le sue mire anche sul mercato ortofrutticolo di Nocera-Pagani. Insomma nocerini e non solo non hanno visto la presenza della Provincia in città ma si sono trovati il suo presidente praticamente contro in ogni scelta importante per il territorio. E quando si chiede a molti esponenti del Partito Democratico si esporsi, pubblicamente, la risposta è di quelle agghiaccianti: «Non lo diremo mai per evitare il richiamo alla disciplina di partito in prossimità delle elezioni. Il nostro disimpegno lo misureranno nelle urne se sarà presentato Canfora. Questa situazione lo dobbiamo anche all’incapacità di comuni Nocera Inferiore, Nocera Superiore e Pagani di fare squadra. E così una piccola realtà come Sarno, nella vacanza di comuni strategie per l’Agro nocerino sta facendo la parte del padrone».
In questo atteggiamento molti vedono anche una sorta di rivalsa da parte di un comune solitamente lasciato ai margini dei grandi centri di decisione strategica della politica nell’agro nocerino-Nocera, Pagani e Scafati- a che vuole riprendere un ruolo che non è stato mai riconosciuto dalla storia almeno degli ultimi secoli. La frattura tra nocerini e Canfora sembra allargarsi specie nel Pd per non contare quella molto netta dell’area di centro. «Scommettiamo che l’Agroinvest si impegnerà ad un progetto di recupero dell’area archeologica di Sarno a dispetto di quella di Nocera Superiore? Se accade alzeremo le barricate».
Insomma, i mal di pancia sono fortissimi e non tarderanno a farsi sentire.
Le Cronache