Si indaga per stabilire se i due arrestati abbiano commesso anche altri reati dello stesso genere in città e nei comuni vicini. I due giovani hanno rubato una Mercedes classe A ma sono stati acciuffati dai carabinieri.
CAVA DE’ TIRRENI – Arrestati lo stesso giorno del furto, adesso ai domiciliari accusati di ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Altri due votati al crimine che escono con le manette ai polsi dalla tenenza dei carabinieri di via Pasquale Atenolfi.
La vicenda si è consumata tra la mattina ed il primo pomeriggio di martedì scorso, quando l’intestataria di una mercedes classe a nera sporgeva denuncia ai carabinieri per il furto della vettura in questione e quindi come di prassi nel mentre un militare raccoglieva la notizia di reato, un altro comunicava le generalità dell’auto agli uomini in servizio di pattugliamento.
Trascorse poche ore, erano all’incirca le tredici, la mercedes nera veniva intercettata da un posto di blocco coordinato dal marescialo maggiore Antonio Palumbo e come immaginabile non rispondeva fermandosi all’alt intimato dai militari. Immediatamente è scattato l’inseguimento a sirene spiegate che si è protratto parecchi chilometri, situazione resa difficoltosa dal solito traffico dell’ora di punta, dal centro città alla frazione San Pietro, passando per Rotolo e la Maddalena concludosi nei pressi di via Benedetto Gravagnuolo, precisamente al di sotto del cavalcavia presente in via Rotolo Maddalena.
Nel corso dell’inseguimento, la vettura con a bordo due giovani residenti a Cava de’ Tirreni, stessi autori del furto, reato che diventa ricettazione con il trascorrere delle ore, ha riportato danni alla parte anteriore destra avendo urtato varie volte muri e guard rail nella fuga. Danni che con il percorrere dei chilometri hanno impedito alla vettura di procedere regolamente, costringendo i due malfattori a fermare la loro corsa sotto il cavalcavia che ha visto la loro cattura. Accortosi di non poter procedere l’autista si dava alla fuga a piedi, fermata a sua volta dopo pochi metri dall’arrivo in volata della gazzella che li seguiva, mentre il complice seduto al lato passeggero veniva facilmente tratto in arresto in quanto l’auto essendosi fermata parallela al muro di sostegno del ponte non gli permetteva l’apertura dello sportello e quindi la fuga.
Tradotti nei locali di via Atenolfi, nel primo pomeriggio di ieri, secondo il rito direttissimo dinanzi al tribunale di Nocera Inferiore, i due si guadagnavano gli arresti domiciliari ed i militari dell’arma hanno potuto restituire la vettura, seppur ridotta male, alla legittima intestataria.
Adriano Rescigno – Le Cronache