Una zona di confine i cui abitanti lottano da anni senza che il problema sia mai stato però adeguatamente risolto. L’appello.
SAN MARZANO/SCAFATI – Via Nuova San Marzano ancora vittima del degrado e dell’inquinamento ambientale di natura dubbia. Sono anni oramai che i cittadini che vivono a cavallo della zona tra Scafati, San Marzano sul Sarno e Poggiomarino e sono costretti ad affrontare la melma e il fango, o anche la presenza di ratti e insetti di ogni genere, come conseguenza di scarichi di provenienza incerta, probabilmente legati alle attività industriali della zona. Almeno queste sono le accuse che vengono mosse da alcuni residenti, ma quelle che servono sono le prove contro i responsabili. Almeno tre le aziende del territorio nel mirino delle forze dell’ordine e delle istituzioni.
Aperta un’inchiesta, tanto è che la commissione straordinaria di Palazzo Meyer ha disposto i controlli quotidiani sulle emissioni che avvengono in via Nuova San Marzano, con l’aiuto della polizia municipale coordinata dal tenente Pasquale Cataldo. Sopralluoghi da parte dei carabinieri della locale tenenza, coordinati dal maresciallo Antonello Catapano, nonché dei carabinieri del Noe di Salerno, coordinati dal capitano Giuseppe Ambrosone. La presenza di scarichi a momenti alterni però, rende anche difficile effettuare dei controlli mentre, i cittadini devono affrontare i miasmi senza sosta, che stanno mettendo a rischio la loro salute e l’incolumità stessa delle loro case, sempre bagnate da rifiuti galleggianti, scarti di pomodori e altri rifiuti organici che indisturbati, “navigano” nelle acque stagnanti diventate peculiarità della zona.
Già il 4 agosto scorso, gli agenti della polizia municipale, di concerto con i carabinieri della locale tenenza, hanno effettuato dei sopralluoghi nelle aziende del territorio a seguito delle numerose proteste dei cittadini. Successivamente poi, è stata emessa un’ordinanza nei confronti degli interessati, per il rispetto della normativa del codice ambientale in merito agli sversamenti e agli scarichi fognari. Eppure sembrerebbe che questo diktat non abbia cambiato la situazione.
«Qui non possiamo più vivere, non si respira e siamo in una situazione da terzo mondo, oramai da diversi anni» spiega una residente: «Siamo costretti ad indossare le mascherine di protezione anche di notte e temiamo che questi continui miasmi possano attentare alla nostra salute. Noi non siamo cittadini serie B, meritiamo delle risposte immediate rispetto ad uno stato di cose, che sta rendendo la nostra vita un vero inferno».
Una situazione vergognosa che chi è di Scafati conosce benissimo. Purtroppo a distanza di diversi anni, ancora non sono chiari i nomi dei responsabili di questo scempio ambientale. È come se ci fosse qualcuno che scarica nel momento opportuno per non esser visto. Il lavoro delle forze dell’ordine, continua senza sosta anche grazie alle segnalazioni dei cittadini, ma la situazione continua a peggiorare di giorno in giorno e le difficoltà riscontrate per stanare i colpevoli sono tantissime.
La stessa tenenza dei carabinieri, comunque sotto organico, lavora giorno e notte. Anche la commissione prefettizia presieduta dalla dottoressa Basilicata, si è dimostrata molto sensibile chiedendo ed ottenendo l’aiuto delle forze dell’ordine: dopo tanti anni di stallo infatti, sono stati iniziati e sono tutt’ora in corso, interventi di natura idraulica che tra l’altro rendono off-limits la strada a metà. Eppure questo non basta, in quanto i cittadini sono letteralmente in trappola sotto tutti i punti di vista. È impossibile non chiedersi quando sarà risolta la vicenda di via Nuova San Marzano: in un tunnel fatto di inquinamento, degrado e rischi per la salute, non sembra emergere mai una luce di speranza, né tantomeno un barlume di soluzione.
Le Cronache