Dalla decisione del Riesame altri elementi per capire il futuro di don Alfonso

Il perchè dei giudici e le 200 pagine della DDA.

Le motivazioni della decisione del tribunale del Riesame saranno fondamentali per comprendere il perché è stata annullata la misura cautelare sull’associazione per delinquere di tipo camorristico e confermata solo quella del scambio elettorale politico mafioso. Secondo alcuni, potrebbe significare che l’indagine ha provato finora solo la richiesta di voti da parte di Carlo Bianco e Ciro Eboli al boss Antonio Pignataro.

Motivazioni che potrebbero interessare anche il futuro del sacerdote don Alfonso Santoriello parroco di Montevescovado, nelle ultime ore sostituito dal vescovo Giuseppe Giudice. Il Capo “B” prevede che la merce di scambio tra Pignataro, Eboli e Bianco sia stata voti in cambio dell’interessamento dell’ex consigliere comunale all’iter della pratica per l’autorizzazione in Comune al cambio di destinazione d’uso per la costruzione di una casa famiglia da parte della parrocchia San Giuseppe a Montevescovado di Nocera Inferiore.

Voti che secondo Bianco non sarebbero arrivati ma la Dda non gli crede. In questa ottica, il ruolo del sacerdote, che non risulta indagato, anche solo di proponente della richiesta al centro dell’interessamento del boss è imbarazzante per la chiesa e quindi il provvedimento del vescovo anche per garantire serenità a don Alfonso e alla comunità. Il sacerdote, che è parente della moglie di Eboli (sorella di giovani ritenuti emergenti nel panorama criminale nocerino, i fratelli Cuomo), ha sempre respinto interessi occulti da parte di chiunque sull’opera.

Altri particolari emergeranno dalle 200 pagine di documenti aggiuntivi presentati dalla Dda ieri.

Le Cronache

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