Alfonso Senatore attacca il sindaco per la presenza di rom, extracomunitari e abusivi. Se entro trenta giorni non si adotteranno soluzioni, il rappresentante del movimento Meridione nazionale si rivolgerà alla magistratura.
CAVA DE’ TIRRENI – «Nessun daspo urbano, Cava insicura più che mai, eserciti di Rom ed extra-comunitari, venditori ambulanti senza licenza ed il sindaco passeggia sorridente come se nulla fosse». Altro duro attacco a sindaco e consulenti dall’avvocato Alfonso Senatore in nome del movimento Meridione Nazionale. «Per tale motivo visto che per far funzionare una macchina amministrativa tra le peggiori che la storia cavese ricordi, non c’è altra via che ricorrere alla procure ed alla corte dei conti mi vedo costretto a diffidare sindaco, consulenti, comandanti dei vigili e tutto l’allegro battaglione al rispetto della legge con avvertenza che trascorsi inutilmente trenta giorni adirò le magistrature e tutti gli organi istituzionali competenti in ogni sede, penale, civile e contabile».
Parole forti quelle di Senatore che stigmatizzano la presenza in città di numerosi soggetti molesti che in punti strategici come il borgo porticato, chiese, spuermercati o semafori non lesinano ad infastidire e molestare passanti con veri e propri atti di accattonaggio persecutorio svolti in maniera quesi estorsiva per la loro aggressività, creando insicurezza, ansia, soggezzione e paura. Lo scritto di Senatore inoltre si scaglia contro i pochi interventi per allontanarli a norma di legge secondo il decreto sicurezza voluto nella scorsa primavera dal ministro dell’Interno Marco Minniti che concede ai sindaci varie azioni a tutela dell’ordine pubblico in qualità di ufficiali di governo.
Riprendendo le parole di Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci (l’associazione nazionale dei Comuni italiani) «Una legge che noi sindaci abbiamo scritto assieme a Minniti» il coordinatore provinciale di Meridione nazionale scrive: «Il decreto è applicato in tutta Italia ma non a Cava de’ Tirreni. Eppure nella nostra città ci sono continui episodi che richiedono l’applicazione del decreto».
Adriano Rescigno – Le Cronache