Migranti, la doppia “sensibilità” della città

Un accampamento disumano di extracomunitari trovato all’interno dell’ecomostro nei pressi del casello autostradale, e nella vallata ce ne sono altri. Da un lato ci si vanta di affrontare con lo Sprar un dovere verso la storia e dall’altro ci si benda gli occhi.

CAVA DE’ TIRRENI. Altro che progetto Sprar 3 ogni 1000 residenti, altro che vesti stracciate nei Consigli comunali e «accogliere è un dovere verso la nostra storia», non c’è bisogno, chi deve essere aiutato è già qui, ma nessuno lo vede o fa finta di non vedere o non sapere, forse anche per la piccola o grande comodità di quel che si andrà ad istituire.
cava-de-tirreni-migranti-rtalive-Ecco la doppia velocità di un Comune a cui piace crogiolarsi nel salotto buono dei portici del centro ma che non vede oltre i confini delle stazione ferroviaria, con tanti saluti alle frazioni ed alle criticità, tant’è che in termini di accoglienza si fa la corsa a trovare soluzioni abitative le più lontane possibile dal centro, per non turbare troppo la cittadinanza.

1_cava-de-tirreni-migranti-rtalive-Mentre nella struttura dell’ex Cofima è emersa la presenza flebile di vite oltre i carretti della settimana medievale, bivacchi più che altro, lungo via XXV luglio, alla base di quell’ecomostro abbandonato divorato da piante ed erbacce nei pressi dell’uscita autostradale sulle sponde della Cavaiola, invece c’era molto di più. E’ stata la presenza di un consistente numero di gatti, che probabilmente saranno utili nel tenere lontano i topi, ad attirare la nostra attenzione, aiuole improvvisate al centro di copertoni di auto e camion, tracce di cibo in scatole e ciotole, tutto perfettamente curato nei limiti del possibile visto che umane non possono definirsi quelle condizioni che tanti fingono o non vogliono proprio sapere.

2_cava-de-tirreni-migranti-rtalive-La mente ci riporta all’aprile 2013 quando un’operazione di sgombro nella stessa zona fu effettuata dalla polizia di stato congiuntamente ai vigili urbani ma nessun ostacolo è stato poi apposto per evitare il ripresentarsi della stessa situazione. Facendoci largo tra i cespugli che avvolgono le fondamenta dell’edificio abbandonato, infatti, si notano vari bungalow in legno, perfettamente sistemati ed adibiti ad abitazioni improvvisate che però non hanno bagno, per quello è adibito lo spazio sottostante al ponticello ferroviario.
3_cava-de-tirreni-migranti-rtalive-Non è l’unica situazione del genere sul territorio che dunque presenta scodelle confuse alle ciotole degli animali, condizioni igieniche alquanto precarie, caldo che insieme ai cattivi odori del torrente vicino si appiccicano addosso, povertà e degrado, che in molti fingono di non vedere, tirati fuori dal cilindro un pò da tutte le istituzioni al momento opportuno, quando i tempi si fanno critici, per arginare quel sentimento di sfiducia ed insicurezza che si aggira con passo da giaguaro per le strade.

4_cava-de-tirreni-migranti-rtalive-Non è possibile dare giudizi sul modus vivendi di quanti hanno trovato un riparo nell’improvvisato residence ma searebbe il caso, nell’interesse di queste persone e della comunità cavese intervenire e garantire condizioni umane a chiunque si trovi in quella che dovrebbe essere la piccola Svizzera metelliana.

Adriano Rescigno – Le Cronache

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