La città tra padrini e padroni. Le nuove strategie politiche

E le voci alimentano demolizioni e costruzioni.


PAGANI
– Non servono le smentite, le voci su una candidatura di Carlo De Martino continuano a diffondersi. Perché?
Stesse voci ripetute a cadenza che, come scrivevamo ieri, sembrano avere una regia unica. Una regia per la serie «mettiamo voci in giro su possibili candidati così li bruciamo».

E il tentativo di “bruciare” De Martino è chiaro, visto che gode di estimatori trasversali e quindi è temuto a sinistra come a destra. Se è vero che la politica per l’avvocato paganese è una passione e quelle non si mettono mai nel cassetto definitivamente, la pressione nei suoi confronti è pari solo al lancio di quella di Alberico Gambino, già ex sindaco. E le due voci, una demolitoria e l’altra propositiva, si diffondono quasi in contemporanea. Alla nostra redazione e diffuso dal sito RTAlive, De Martino ha dichiarato: «Posso dire solo che la mia città, Pagani, vive un momento di forte crisi ed avrebbe bisogno di uno “scossone” per farla uscire da questa sorte di palude, sociale ed economica. Per quanto riguarda le indiscrezioni giornalistiche relative ad una mia futura candidatura a primo cittadino, voglio solo precisare che allo stato non esiste assolutamente nulla di concreto. L’unica cosa certa è quella che se un giorno dovessi impegnarmi di nuovo in politica lo farei senza padroni e padrini politici ma seguendo le mie idee e gli interessi dei paganesi umili, civili ed onesti».

Quel non avere padrini sembra un monito a quanto accaduto negli ultimi anni, dove i padrini politici e non solo (ricordiamo lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche) non sono mancati. Padrini che hanno condizionato non poco la città e che potrebbero riproporsi anche alle prossime elezioni oltre a vederne di nuovi sulla scena. La Giunta del sindaco Donato, nel 2002, lasciò la città con 8milioni di euro in cassa.

Oggi tra fallimenti di società miste, debiti per milioni di euro, molti dipendenti comunali in meno, Pagani è un comune da ricostruire. Certo, con certi nomi sarebbe un ritorno al passato contraddistinto proprio da quella serie di fallimenti che, adesso, alcuni sembrano dimenticare.

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