Ispettori o “falchi”? E’ bufera

Torna ad attaccare l’Amministrazione il consigliere Massimiliano Di Matteo su ruoli e funzioni del Nucleo ambientale. Alcuni girano in moto con tanto di paletta. Vigili e intrecci delle competenze.

CAVA DE’ TIRRENI – Spira bufera sugli ispettori ambientali volontari comunali e sul loro regolamento dopo una fotografia, pubblicata sulla pagina Facebook ufficiale dell’amministrazione, che ritrale un componente del mani- polo in stile “falchi” con tanto di paletta personalizzata intento in alcuni controlli. Tante le reazioni indignate dei cittadini che chiedono spiegazioni al sindaco in merito all’operato ed alcuni chiedono le dimissioni del suo consulente che al contempo coordina uno sparuto nucleo che negli anni è andato sempre più diminuendo a causa di imprecisati compiti e di critiche incessanti.

Ritorna dunque attuale la famosa arringa del consigliere Massimiliano Di Matteo rimasta inascoltata, rimasta però agli atti della delibera 57 del 18/05/2017 che regolamenta i compiti dei volontari, un tempo solo dissuasori dall’inquinare, oggi flagello degli incivili, ma si contesta che in un clima di euforia generale e di operazioni quasi quotidiane contenuti in proclami web, non sia stato mostrato nemmeno un verbale ovviamente con le dovute accortenze per la privacy. Stando a quanto riporta l’articolo 10 del loro regolamento, gli ispettori ambientali nelle loro azioni saranno accompagnati da agenti della polizia locale che coordineranno gli ispettori nella loro attività amministrativa ed effettueranno eventualmente interventi congiunti ritenuti necessari, la polizia locale inoltre riceverà notizia dei verbali rilevati dal nucleo degli ispettori e valuterà i presupposti per la conseguente irrogazione della sanzione amministrativa.

E’ proprio questo aspetto valutativo ad essere sbagliato per il consigliere Di Matteo, che di fatto taglia fuori la competenza dell’ufficio ambiente comunale che a sua volta deve confrontarsi con l’ufficio ambiente regionale atto ad emanare la sanzione. Discusso dal consigliere anche l’oggetto delle verifiche degli ispettori, (che ad oggi sono le tanto ripetute minzioni e deiezioni canine nonché errato conferimento di rifiuti) in quanto nella delibera è presente un generico “rifiuti”. Esclusi nella delibera anche chiari riferimento ai luoghi dell’azione del nucleo in quanto non è fatta menzione di competenze in aree private come siti industriali (luoghi, che come dimostrato dalle nostre inchieste sono adatti al maggior manifestarsi di comportamenti lesivi verso l’ambiente – ndr) ma solo aree pubbliche e demaniali.

In ultimo è da segnalare che il nucleo di volontari è alle dirette dipendenze esclusive del sindaco, dell’assessore all’ambiente e del comandante della polizia locale che li coordina, cosa ancora da acclarare nei fatti visto che i proclami indicano tutt’altro. Aggiungendo anche operastioni in stile “Stur- sky&Hutch” con tanto di paletta, riservata esclusivamente a personale dai compiti di polizia stradale (già il professore Galdi ha assicurato che non si ripeteranno più- ndr) che di per se comportano condotta illecita, adesso si discute sul profilo di legittimità dei misteriosi verbali emessi dagli ispettori, e su eventuali abusi commessi durante i controlli, che ad oggi risultano essere solamente un deterrente non svolgendo concretamente azioni volte ad eliminare l’inquinamento più perforante, non solo per eventuale mancanza di competenze, ma anche a causa di chi ha composto il regolamento che li disciplina, ma l’importante del resto è mantenere corso Umberto I pulito e salvare la faccia.
Una questione sulla quale torneremo più volte.

Adriano Rescigno – Le Cronache

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