In un “casuale” incontro a Ravello si comincia a discutere di elezioni.
PAGANI. Di cosa si può parlare di sera in piazza a Ravello, seduti davanti a un noto bar? Potrà sembrare assurdo, visto il periodo di ferie e che si vota fra due anni circa ma l’argomento erano le elezioni amministrative a Pagani. Argomento più interessante se poi si ritrovano esponenti di Fratelli d’Italia, qualcuno vicino a Forza Italia o, comunque, di area. Del resto cosa ci si aspetta se la città di Sant’Alfonso è tra le più importanti comunità che andranno al voto ed è quella dove il centrodestra, in particolare Fdi si gioca una delle sue principali partite, in previsione anche delle regionali dell’anno successivo?
E poi, proprio in Fratelli d’Italia c’è chi spera che il sindaco Salvatore Bottone possa cadere prima del tempo e allora la battaglia amministrativa potrebbe essere contemporanea a quella delle nazionali. Insomma, Pagani, città che risulta un perno centrale della vita politica del consigliere regionale di Fdi ed ex sindaco Alberico Gambino, è troppo importante e non è possibile perderla. C’è, inoltre, da farla pagare proprio a Bottone, l’ex amico, e poi odiato antagonista, nonostante le strette di mano durante la messa di Sant’Alfonso: bisogna evitare almeno che venga rieletto.
L’idea è quella, quindi, di mettere su una squadra competitiva e trovare alleati a tutti i costi. Al momento, Fdi si è consumata da anni di confinamento all’opposizione in Regione di Alberico Gambino, dalla perdita di riferimento con “numeri tristi” nei vari comuni (basta vedere la figuraccia a Nocera Inferiore o peggio quella di Castel San Giorgio, dove non è stata nemmeno presentata una lista).
Situazione difficile anche a Pagani dove tra abbandoni, ritiri, cambi di collocazione e divisioni interne, del vecchio partito non è rimasto molto. Nemmeno l’attivismo di questi ultimi mesi, con la forte opposizione all’amministrazione Bottone sembra aver scaldato i cuori dei paganesi. Del resto, la fine tra milioni di euro di debiti e fallimenti delle partecipate dell’era Gambino sono ancora vivi nella memoria collettiva. E tutto questo al netto dei processi penali e dello scioglimento per camorra del consiglio comunale gambiniano. La battaglia è tutta in salita.
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