Per l’ennesima volta non ci si intende. Ripercorriamo i vari casi.
CAVA DE’ TIRRENI – Purtroppo ancora una volta dobbiamo constatare che il sindaco Vincenzo Servalli non ha ben inteso i nostri scritti in quanto noi non abbiamo mai parlato di prime segnalazioni effettuate in ritardo ma di pecche nella fase degli interventi, regolamento comunale di protezione civile alla mano.
Le prime segnalazioni, sbandierate dal primo cittadino, ad onor del vero sono state effettuate anche da comuni cittadini e solo dopo di esse, secondo l’interventistica comune, partono le operazioni di spegnimento. Con altrettanto spirito di verità è opportuno segnalare che l’arrivo in ritardo del direttore delle operazioni di spegnimento è giunto nella tarda mattinata di martedì a causa di vari “ritardi” gestionali della Regione Campania.
Veniamo al punto nevralgico dei nostri scritti: la mancata attivazione del centro opertativo comunale in maniera tempestiva. Infatti, secondo quanto previsto alla pagina novantasei del piano di intervento della protezione civile comunale, esso deve essere attivato non appena perviene la notizia di un incendio boschivo sul territorio comunale, quando nella realtà veniva convocato nel tardo pomeriggio di mercoledì 9 agosto, giorno dopo gli avvistamenti.
Adesso insieme a questa nostra segnalazione aggiungiamo che nella giornata di martedì 8 doveva essere attivato per il giorno dopo il cd. “preallerta” che permette una sorta di diritto di prelazione su uomini e mezzi aerei e di terra e probabilmente tutto questo si sarebbe evitato. Ora il “preallerta” poteva e doveva essere inoltrato dal d.o.s o dal c.o.s, ma se il d.o.s non ha provveduto, come lo poteva inoltrare il c.o.c che insediava 24 ore dopo?
Abbiamo cercato di essere il più esplicativi possibili, con la speranza di non essere più utili ad ulteriori scarichi di responsabilità ed atteggiamenti di vittimismo.
(a.r.) Le Cronache