Roghi su Monte Finestre e San Liberatore. Ci si chiede come fermare i piromani.
CAVA DE’ TIRRENI – Parco Diecimare. Monte Caruso. Monte Sant’Angelo. Monte Finestra. Monte San Liberatore. Nessun componente del perimetro montuoso della valle metelliana è stato risparmiato dalla mano delittuosa e criminale dei piromani, che per psicopatologia perversa godendo della natura in fiamme o per interessi personali hanno colpito senza scrupoli e senza pietà per quanti nel corso dell’ultima settimana: protezione civile, volontari, vigili del fuoco, qualche assessore comunale, personale del servizio foreste della provincia e della regione, hanno sudato per poter scrivere alla parola fine all’incendio di monte Sant’Angelo.
Nella notte tra domenica e lunedì infatti, alle 2.50 circa su monte Sant’Angelo si registravano nuovi roghi che si sono protratti per tutto il corso della giornata di Domenica, mentre, sul versante opposto, anche monte San Liberatore andava, dolosamente, a fuoco, vista l’assenza di vento e di temperature al di sotto del caldo africano della settimana appena conclusa, fermo restando che nell’intera penisola incendi per autocombustione non se ne sono mai presentati.
Tanta la rabbia dei cittadini sui social che non si spiegano come sia possibile, data la presenza da giorni di uomini sui monti, che nessuno si accorga della presenza di malintenzionati, mentre ci si interroga se oltre alla mano criminale qualche concorrenza su monte Finestre non l’abbia fatta qualche zona non “bonificata” e soggetta a ripresa. Brucia di nuovo anche il versante della montagna che affaccia su Tramonti.
Terrificante invece era lo spettacolo fornito dall’incendio di monte San Liberatore che ha causato il via vai per tutta la giornata di mezzi di soccorso aerei e di terra.
Adriano Rescigno – Le Cronache