L’arteria conduce anche ad una fabbrica di fuochi pirotecnici:la chiusura rende inacessibile il luogo ai fedeli ed eventuali soccorsi. I residenti chiudono con un cancello la strada che porta all’eremo.
CAVA DE’ TIRRENI. I alcuni residenti indebitamente sbarrano la strada che permette di raggiungere l’eremo di San Martino, la notizia fa il giro dei social, il Comune apparentemente sembra esserne ignaro visto che provvedimenti non ne sono strati presi per il ripristino quo ante dei luoghi, tutti ignari del fatto che lungo quella strada comunale c’è una fabbrica di fuochi d’artificio che funge anche da deposito di materiali simili e polveri da sparo usufruito da magistratura e forze dell’ordine.
Il luogo sotto accusa è via vicinale San Martino che dal 28/07/2014 è di competenza comunale ma, come si legge in una relazione fornita dal movimento Meridione Nazionale diretta al sindaco ed al consigliere Giovanni Del Vecchio :« A tutt’ oggi però, si lamenta, da parte dei cittadini cavesi il libero utilizzo di detta strada vicinale per il raggiungimento dell’eremo, poiché, i residenti del luogo che arbitrariamente vantano la proprietà della strada hanno interdetto il transito mediante la chiusura del cancello che è sistemato all’ inizio della stessa , cancello che può essere aperto solo da loro[…]
Tale notizia, (la chiusura della strada mediante il cancello), ha avuto risalto e fatto il giro dei social in quanto alcuni utenti ne hanno pubblicato le foto e ciò non depone bene in quanto vi è totale assenza di interventi ed interesse da parte della polizia locale per la individuazione dei soggetti resisi responsabili di tale arbitrario atto».
Insomma la solita mancata attenzione per le zone periferiche che si condisce non solo di mancati controlli da parte della polizia locale, ma anche della pericolosità derivante dalla chiusura del passaggio in quanto dovrebbe rimanere costantemente fruibile, in caso di sinistri alla produzione pirotecnica, ai mezzi di soccorso, nonché il mancato rispetto verso una delibera di giunta immediatamente eseguibile, e mentre l’altra frangia dei residenti che non si arroga diritti e semplici fedeli diretti all’eremo si lamentano per l’insostenibilità e pericolosità della situazione, Meridione Nazionale tuona preciso:« Se l’amministrazione non adotta provvedimenti urgenti ed idonei saremo costretti, nostro malgrado, a denunziare quanto sopra a tutte le autorità giudiziarie nonché porteremo la situazione alla conoscenza del ministro competente».
Adriano Rescigno – Le Cronache