Si cerca l’azienda che produce gli odori molesti.
CASTEL SAN GIORGIO/NOCERA INFERIORE. Levata di scudi alla frazione Trivio ai confini con la zona di Codola e San Pasquale quasi nel territorio di Nocera Inferiore. Chi l’altra sera si è trovato ad uscire dal casello dell’A30 ha dovuto immediatamente chiudere i finestrini delle auto manco si trovasse a Solofra. Un odore nauseabondo, acre, un’aria irrespirabile che quasi bloccava la respirazione. Probabilmente il vento ha portato nella zona l’odore di qualche discarica o qualcuno ha sversato nei tanti meandri della strada che porta al Passo dell’Orco, qualche rifiuto pestilenziale che ha provocato sia le proteste dei residenti che quelle dei tanti automobilisti costretti da attraversare la zona perchè diretti a Nocera Inferiore o a Roccapiemonte.
Nella zona, oltretutto, da poco è stato aperto anche un albergo e la situazione certo non può far piacere ai gestori. Una situazione incresciosa che va avanti da tempo senza che nessuno in questi anni vi abbia posto rimedio. L’altra sera l’odore nauseabondo, però, sembra aver superato tutti i precedenti. Sulla strada del Passo dell’Orco, inoltre, si vocifera da tempo ci siano sversamenti di rifiuti speciali e oltre ai soliti pneumatici sono stati trovati nel passato anche fusti tossici e altri rifiuti speciali frutto di sversamenti illeciti.
A denunciare già qualche anno fa la situazione fu il compianto Francesco Di Pace che fece dell’ambientalismo una sua bandiera e Paolo D’Amore che insieme a Di Pace si è battuto di frequente per ripristinare uno degli esempi più belli di macchia mediterranea e anche la storia dei luoghi che dovrebbero aver ospitato Annibale (ecco perchè Passo dell’Orco) durante il suo assedio a Nuceria Alfaterna, prima di raderla al suolo.
Una possibile chiave di utilizzo storico-turistico del territorio vanificata dalla presenza di discariche e rifiuti che oltre a rendere poco appetibile la fruizione della zona, ne rendono l’aria irrespirabile come è accaduto l’altra sera. Un allarme che dovrà essere tenuto in considerazione se si vuole che il territorio possa davvero ritrovare una nuova stagione di splendore.
Le Cronache