A scoprire la tubazioni di notevoli dimensioni sono stati gli agenti dell’Anpana. Senatore: «Siamo messi proprio male». Un tubo proviene dallo scalo di Lancusi e finisce in un affluente del Solofrana.
FISCIANO. Nel corso di questa settimana, durante apposti controlli e servizi predisposti da parte dell’Anpana (associazione nazionale protezione animali natura ed ambiente) volti ad impedire ed arginare il dilagante fenomeno dell’inquinamento ambientale attraverso anche compiti di vigilanza ittico fluviale, alla frazione Lancusi del Comune di Fisciano, nei pressi dei locali della stazione ferroviaria, veniva rinvenuto uno scarico abusivo sversante in un torrente in secca che alimenta il fiume Solofrana. Lo sbocco di natura abusiva aveva creato una pozza sulla quale si potevano notare residui e materiale schiumoso tipico domestico ed escrementi umani.
Il coordinatore provinciale Vincenzo Senatore a seguito della spiacevole scoperta ha provveduto ad informare immediatamente la procura della repubblica di Nocera Inferiore per la predisposizione del prosieguo degli accertamenti volti all’identificazione dei responsabili del reato ambientale nonché il comando della polizia locale di Fisciano al fine di redigere apposito atto sanzionatorio di natura amministrativa.
L’attività dell’Anpana continua in tal senso non solo nel Comune richiamato ma anche presso altri comuni del salernitano che hanno sottoscritto protocolli di intesa e collaborazione in particolare ricadenti nei parchi del Cilento, Vallo del Diano e monti Lattari nonché dell’alto Irno, senza contare le numerose azioni spontanee su gran parte del territorio provinciale.
Sono in via di sviluppo intese con altri Comuni dell’agro sarnese nocerino che hanno richiesto la collaborazione dell’associazione che ha sede principale all’interno del Palazzo di Città di Fisciano ed è intitolata al cavese Mario Pannullo. Al termine dell’operazione interviene lo stesso Vincenzo Senatore: «E’ fin troppo facile notare come il nostro territorio sia dilaniato da fenomeni simili ma non ci arrendiamo ed insieme all’Arpac continuiamo le nostre operazioni. Posso affermare tranquillamente che siamo messi proprio male, è triste dirlo, ma dalla Cavaiola, Solofrana, Fosso Imperatore fino a Sala Consilina ed alla piana di Padula fenomeni del genere vanno moltiplicandosi. Occorrono sanzioni serie ed altrettante azioni di prevenzione e sensibilizzazione, altrimenti da qui a qualche anno la situazione sarà davvero tragica».
Adriano Rescigno – Le Cronache