Benvenuti in Costiera… con la munnezza

Dalle piazzole si ammira la vista sul mare o sul Vesuvio ma anche su lastre di eternit e vari materiali di risulta abbandonati. Salendo dall’Agro lungo la strada provinciale n.2 si notano il panorama con annessi cumuli di rifiuti.

COSTIERA AMALFITANA/ AGRO NOCERINO. Discarica a cielo aperto sulla Strada provinciale n.2, un vergognoso “biglietto da visita” per la Costiera amalfitana. Chi giunge sulla Divina Costa attraversando l’Agro nocerino, si inerpica verso il Valico, salendo la strada provinciale e arriva a Tramonti e rimane estasiato. La veduta, giunti al limitare del Valico di Chiunzi, opportunamente goduta da una delle piazzole di sosta della zona, è da incanto. A prima vista i monti impervi e lussureggianti di verde, subito dopo, in basso, la distesa di case dell’Agro: tante barchette disseminate in un mare che non ha acqua né onde.

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Di notte poi, quando tutto è illuminato, lo spettacolo è ancora più suggestivo: sembra di vedere una miriade di lucciole, quelle che per via dei pesticidi e dell’inquinamento purtroppo brillano sempre meno. Viene naturale parcheggiare l’automobile, scendere e godersi il panorama da vicino, specie se è in corso un’alba o un tramonto. Ma, affacciandosi da una piazzola di sosta lo sguardo va a posarsi, inesorabilmente, sulla discarica a cielo aperto che giace tra il verde e che insinua nel cuore un moto di rabbia non indifferente. Come può l’uomo rovinare tanta bellezza con la sua sciatteria e immoralità?

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Un biglietto da visita per la Costiera Amalfitana per nulla lusinghiero. Del degrado che interessa i bordi e i valloni della strada provinciale, tra il Valico di Chiunzi a Tramonti e Sant’Egidio del Monte Albino si parla da tempo, ma la situazione non accenna a migliorare.
La scorsa estate, attraverso una nota diffusa anche agli organi di stampa, la Cisl di Salerno ha rinnovato l’appello alle istituzioni affinché si provveda a migliorare le condizioni dell’arteria che collega l’Agro nocerino-sarnese alla Costa d’Amalfi, ma invano.
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Soltanto lo scorso aprile, la ditta affidataria per la gestione rifiuti e i volontari del servizio civico di Corbara si erano impegnati a rimuovere i rifiuti sversati illegalmente lungo la strada provinciale, anche se non di propria competenza, per rimediare ad una vera e propria situazione di emergenza.

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Ma, ad oggi, l’ammasso di rifiuti è ricomparso a compromettere l’ambiente e la salute dei cittadini. Sacchi ricolmi di chissà quale materiale, lastre d’amianto, vecchie tubature in fibrocemento e teloni neri ricoprono la vegetazione in corrispondenza della terza piazzola dopo il parcheggio del Ristorante “La Violetta”. Ancora una volta l’azione di persone senza scrupoli che si disfano di vecchie strutture d’Eternit o pannelli, presso terreni incolti o spazi pubblici di periferia, lontano da occhi indiscreti, così da eludere gli elevati costi di smaltimento dei materiali nocivi. E a pagarne le conseguenze è tutta la collettività.

Maria Abate – Le Cronache

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