Bacino del Sarno, allarme malformazioni nel “Pentagono della morte”

Il 7 luglio protesta dei cittadini di Nocera Inferiore in piazza Municipio.

La popolazione è stanca di subire l’atavico problema dell’inquinamento dei due torrenti nocerini: Cavaiola e Solofrana. In un manifesto lanciato in rete il messaggio è chiaro: “Non ne possiamo più, puzza nauseabonda e rischio di malattie infettive”. I cittadini chiedono certezze sui lavori della rete fognaria, con monitoraggio e controllo da parte dell’Amministrazione.

Fiume Sarno e relativo inquinamento che non riguarda solo il tratto nocerino attraversato dai due torrenti in questione, sono diversi punti dei 24 km dello stesso fiume ad essere oggetto di situazioni di degrado.

In un articolo del 2015 del quotidiano La Stampa, inerente lo stato di salute del Sarno, oltre la cronistoria del disinquinamento iniziato nel 1973, fu riportato uno studio della facoltà di Medicina di Salerno sugli effetti che il corso d’acqua arrecava alla popolazione. Di seguito il testo pubblicato: “Nell’attività di studio svolta dall’Università di Medicina di Salerno nel 2012, “Environmental Pollution Effects on Reproductive Health, Clinical, Epidemiological Study in Southern Italy”, viene confermata la prevalenza di malformazioni in siti altamente inquinati. Le città prese in considerazione in quest’attività sono quelle situate in una zona definita dai ricercatori “Pentagono della morte”: l’area comprende 39 comuni della provincia di Salerno, che si estendono nel bacino idrografico del Sarno. Dagli studi emerge un dato allarmante. Negli ultimi anni, la mortalità per cancro è fortemente aumentata, raggiungendo livelli molto più alti rispetto alla media italiana. L’inquinamento ambientale è causato dallo scarico di sostanze tossiche illegali, in particolare si registrano alte concentrazioni di policlorobifenili. La fascia più a rischio: donne incinte e bambini. Su 284 casi di malformazioni esaminati, la più alta prevalenza (53,8%) è stata registrata tra le donne che vivono in provincia di Salerno. Una percentuale inferiore è stata riscontrata per gli abitanti della provincia di Napoli (24,8%) e di Avellino (12.4%)”.

Numeri, cifre e dati che non possono certo passare inosservati. Rete fognaria ed inquinamento sono due facce della stessa medaglia e la soluzione dei due passa attraverso varie istituzioni ed enti, dalla Regione ai Comuni.

gc

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