Ucciso dal male di vivere a 20 anni

Non era andato a lezione, l’insano gesto dopo essere passato dalla bibliotca. Il fratello Andrea apprende la notizia con una foto su whatsap. Gianluca Cavalieri si è lanciato dal terzo piano dell’Ateneo di Fisciano, inutili i soccorsi.

FISCIANO. Dramma all’Università degli Studi di Salerno: un giovane di 20 anni Gianluca Cavalieri nato a Eboli ma residente a Campagna, è morto dopo essersi lanciato dal terzo piano della facoltà di Ingegneria. Era al primo anno di Ingegneria. Non risulta che la vittima avesse alcun problema di natura depressiva, anzi viene descritto come un giovane che studiava e non aveva problemi di rendimento avendo anche superato, con quasi il massimo dei voti, il primo esame. Almeno dai primi riscontri, non sembra che il ventenne abbia lasciato alcun messaggio o biglietto. Ad assistere alla scena alcuni studenti che si trovavano in zona.

Immediata l’attivazione della macchina dei soccorsi. è stata allertata l’ambulanza rianimativa della Croce bianca di Salerno, giunta sul posto dove già erano presenti il Saut Croce rossa di Salerno e l’ambulanza presente all’interno dell’ università stessa. Nonostante l’intervento tempestivo per il ragazzo non c’è stato nulla da fare in quanto l’impatto è stato molto violento. Sull’accaduto indagano i Carabinieri della Compagnia di Mercato San Severino. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il ragazzo ieri mattina aeva raggiunto l’Ateneo di Fisciano per seguire una lezione, ma in aula non ci è mai entrato. Si è recato in biblioteca. Pochi minuti di permanenza, poi ha guadagnato l’uscita per mettere in atto l’insano gesto che probabilmente aveva già pianificato nella sua testa. Raggiunta l’uscita si è lanciato nel vuoto sotto gli occhi di centinaaia di studenti.

Immediatamente attivata la macchina dei soccorsi: quando il personale sanitario è giunto sul posto Gianluca era agonizzzante ma vivo. E’ spirato pochi minuti dopo tra lo sgomento generale misto al cinismo di coloro che non hanno lesinato di tirar fuori dalle tasche i cellulari per riprendere il collega studente steso sul pavimento senza vita e far girare poi in rete il fotogramma. Le braccia sotto il torace, le gambe distese nel suo pantalone grigio quasi come se stesse dormendo. Questa la scena con la quale hanno dovuto fare i conti non solo i soccorritori, ma anche le forze dell’ordine ed il fratello Andrea il quale ha saputo della tragedia da quella foto che in pochi minuti ha fatto il giro della rete, a lui è arrivata attraverso whatsap.

Ai genitori poi, è toccato il compito del riconoscimento della salma. La madre non ha retto all’immenso dolore ed ha avertito un malore. In silenzio, professori e studenti hanno seguito tutte le attività poste in atto dai miliari dell’Arma agli ordini del capitano Alessandro Cisternino. Sul deccesso la Procura di Nocera Inferiore ha aperto un’inchiesta affidata al sostituto procuratore Caggiano. Nello spesso pomeriggio di ieri il medico legale Raimo ha efettuato l’esame esterno della salma che è stata ricomposta nel cimitero di Fisciano prima di riconsegnarla ai familiari per il rito funebre. In caserma sono stati ascoltati tre studenti Il rettore Tommasetti unitamente al corpo accademico, agli studenti ed al personale tutto dell’Università ha espresso “sgomento per il gesto estremo di un figlio della loro comunità; si stringono al dolore dei familiari e degli amici di Gianluca, manifestando cordoglio e partecipazione per la tragica perdita di una giovane vita. Il Rettore invita a rispettare un minuto di silenzio all’inizio di tutte le attività in programma in Ateneo nella giornata di domani (ndr oggi per chi legge)”.

pieffe – Le Cronache

Il rumore, lo schianto e il cinismo diventa protagonista.

Il cinismo è stato più forte dello sgomento per una giovane vita spezzata a 20 anni senza un apparente motivo. Un ragazzo che si è arreso al suo male di vivere. Pochi minuti dopo il tremendo volo e lo schianto la foi di Gianluca con accanto i soccorritori ha fatto il giro del web scatenando reazioni contrastanti. In tanti hanno condannato quella mania di pubblicare in rete di tutto, anche l’immagine di una vita spezzata a 20 anni,

“Dopo il forte rumore abbiamo visto il corpo di un ragazzo a terra, sul ponte centrale della biblioteca immerso in una pozza di sangue, è stata una scena bruttissima” afferma uno studente presente alla terribile scena. Parecchi sono rimasti scioccati dopo aver udito il fortissimo rumore ed aver visto il corpo privo di vita anche da lontano, ma soprattutto chi stava studiando a piano terra. In panico anche gli studenti che erano situati nell’altra Biblioteca “Noi che stavamo nella biblioteca umanistica le prime notizie le abbiamo avute da internet Facebook, eravamo tutti un po’ straniti, anche perché in biblioteca non c’era molta gente quindi avevi modo di sentire quello che si dicevano gli altri. Poi paradossalmente dato che hanno parlato di suicidio in questi giorni e si parla tantissimo di questa cosa, qualcuno non è rimasto molto sorpreso”.

Gabriella Avallone – Le Cronache

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